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Roberto Rigamonti (a destra) con un gruppo di amici e una delle sue passioni, la bicicletta
Cronaca
20.04.19 - 09:000
Aggiornamento: 09:39

"Ci siamo riconosciuti come se in un'altra vita fossimo già stati legati. Un angelo avrebbe compiuto 70 anni"

Roberto Rigamonti è morto due anni fa sotto una frana sulla SS34, la vedova lo ricorda con parole strazianti: "L'ultima sera mi ha detto che si rammaricava di non aver avuto figli con me, come se sentisse che mi avrebbe lasciata sola"

VACALLO – Roberto Rigamonti oggi avrebbe compiuto 70 anni. Il 17 marzo di due anni fa ha perso la vita sotto una frana sulla Statale 34, la strada dei frontalieri. La vedova ci ha contattati per ricordarlo, ancora una volta, con infinito amore. “Scriva che un angelo avrebbe compiuto 70 anni”, è il suo commosso inizio.

E non si può far altro che riportare le sue dolcissime parole, con la speranza che in qualche modo arrivino anche lassù.

“Roberto si è legato molto giovane a una donna che ha sposato in prime nozze, già madre di due bambini. Ha fatto loro anche da padre per quel che ha potuto. La prima moglie si è poi ammalata giovane poco dopo essere diventata madre per la terza volta del loro figlio: Roberto ha vissuto per 14 anni subendo la malattia supportando la sua compagna maggiore di lui di sei anni.

Dopo mi ha conosciuta e io credo sia stata qualcosa che capita di rado. Noi ci siamo riconosciuti come se in un’altra vita fossimo già stati legati. Eravamo sempre insieme: al mattino mi preparava il caffè e chiacchieravamo seduti a colazione, poi a pranzo, anche sul lavoro andavamo sempre in accordo. Se io pensavo qualcosa lui me lo diceva e viceversa: qualcosa di veramente incredibile, ci guardavamo stupiti quando succedeva.

Non voleva più figli e io ho deciso che dovevo accontentarlo .Se era amore saremmo stati insieme per questo e non per figli. La sera prima di morire mi ha detto, però, che era un suo rammarico di non aver avuto figli con me, quasi temesse di lasciarmi sola senza niente a testimoniare il suo amore.

Lui aveva un gran desiderio di felicità e io lo comprendevo. Non gli negavo niente di ciò che desiderava. Lo incoraggiavo a vedere i suoi amici a fare con loro dei viaggi. La sua passione la bici ,era tutte le Domeniche fuori e io ero contenta perché lo sapevo felice. Ora so perché: la sua vita era breve e aveva fretta di vivere, il mio Angelo.
Sono sicura che è lassù con i suoi genitori tanto amati e il suo cane Elwood, chissà che passeggiate che si staranno facendo. So che quando arriverò sarà lui a venirmi incontro.

Per noi è stato molto più che un amore. Noi eravamo già una cosa sola anche quando non ci conoscevamo. Il destino ha fatto in modo che io crescessi abbastanza e che lui fosse libero perché ci incontrassimo ancora una volta”.

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