BELLINZONA – Qualche giorno fa, è scoppiata una polemica che ha coinvolto la candidata dei Verdi Mara Grisoni: mentre il suo partito pubblicava un post inerenti al riconoscimento dei matrimoni per tutti, ha detto la sua sulla sempre spinosa questione delle adozioni per le famiglie omosessuali.
Nella discussione, le sono scappati termini un po’ forti, come : “Io sono per l’amore per tutti, ma i figli hanno bisogno di due figure ben distinte: madre e padre. Una donna che gli trasmetta l’amore, il rispetto, la dolcezza e l’uomo che li educhi e gli insegni a difendersi e a prendersi curano di chi amano. Certo anche le coppie omosessuali potrebbero farlo ma non sarebbe la stessa cosa”, per proseguire dicendo “Una visione antiquata? Vi ricordo che l’unico modo che madre natura ci ha dato per concepire è il rapporto tra uomo e donna. Che poi i bambini possano crescere anche tra le zampe di un cane non vi sono dubbi ma la natura impone la presenza di entrambi i genere. Se no… andiamo contro natura. Un po’ incoerente direi”.
Come prevedibile, le reazioni sono state altrettanto accese. In serata, quando abbiamo riportato del fatto, la nostra intenzione era chiederle una spiegazione in merito alle sue opinioni. Ma la stessa Grisoni aveva già postato qualcosa, spiegando di non essere omofoba e di avere semplicemente espresso la sua opinione sulle adozioni. Per noi, così bastava.
Per lei, no. ci ha accusato di non averla interpellata. Alla nostra richiesta di produrre una replica, non lo ha voluto fare, ma post sibillini sulla sua bacheca in questi giorni hanno accusato chi ha ripreso le sue parole. Volenti o nolenti, come detto da chi scrive alla stessa Grisoni, quando si è candidati si diventa per forza “pubblici”, dunque quanto si scrive o si dice può essere oggetto di dibattito. Giusto o sbagliato che sia, nell’era dei social, non tocca a noi dirlo.
Nel pomeriggio Mara Grisoni ha fatto pervenire in redazione un testo, cui diamo visibilità nella sua interezza:
“Ho deciso di scrivere due righe (un po’ di getto..) in seguito a quanto apparso su alcuni quotidiani online e in Facebook.
So bene che essere candidati per il Gran Consiglio ci rende personaggi pubblici ma restiamo pur sempre persone dietro le quali si cela una vita privata fatta di famiglia, figli e lavoro.
Qualche giorno fa, dopo aver scritto in Facebook una mia opinione personale sulle adozioni da parte di coppie omosessuali, sono stata attaccata senza pietà proprio da coloro che predicano la pace e l’amore per tutti.
Innanzitutto devo specificare che io sono a favore dei matrimoni tra omosessuali e per quanto riguarda le adozioni ho fatto semplicemente un discorso “biologico” che è stato prontamente strumentalizzato anche da alcuni quotidiani online, oltre che dai soliti giornalacci tipo “Il Diavolo”.
In poche parole volevo dire che l’uomo e la donna sono necessari per la procreazione. So bene che esiste la procreazione assistita ma in ogni caso, se non erro, serve sempre un donatore. Il contro natura era riferito puramente a questo. Senza alcuna cattiveria.
Ho pure scritto che un bambino può anche crescere tra le zampe di un cane l’importante è che sia amato quanto merita. Fosse stato un paragone anche gli eterosessuali (tra cui la sottoscritta) avrebbero dovuto offendersi. Insomma, quando si vuole trovare il marcio lo si trova sempre. (Nessuno conosce la storia della Lupa?)
E così sono stata attaccata da tutta la sinistra politica e da gruppi di omosessuali. Due persone del partito a cui sono iscritta mi hanno contattata: il primo un uomo che con una telefonata amichevole mi ha solo consigliato di fare attenzione a non scrivere frasi fraintendibili e strumentalizzabili, l’altra, una donna mi ha scritto per farmi notare che "purtroppo i tuoi commenti decisamente fraintendibili hanno arrecato molto danno alla lotta per i diritti LGBTQ che portiamo avanti da molti anni”. Ha poi aggiunto che non ho rispettato il programma “verde” che tra le tante cose prevede più diritti per tutti.
Ma non è finita qui perché alcuni giornalisti hanno riportato dei miei commenti presi qua e là (screenshot), quindi decontestualizzati, ed hanno dato ancora più importanza a questo folle attacco che ho subito per aver espresso un’opinione. La cosa che mi fa più rabbia è che NESSUNO di loro si è preoccupato di sentire la mia versione, il mio parere su quanto stava accadendo.
Io ho la coscienza pulita e questo cose mettono in evidenza la grande superficialità che c’è quando una persona parla o scrive.
Io ho le spalle larghe e me ne infischio ma siamo nel 2019 e ritengo GRAVISSIMO non poter esprimere un’opinione senza essere accusati di qualcosa.
Soprattutto quando quell’opinione è stata fraintesa e decontestualizzata con l’unico scopo di guadagnare visibilità.
Sono così impegnati a difendere la loro libertà che dimenticano che al mondo non ci sono solo loro e questo non li aiuterà mai nella loro battaglia visto che sono i primi a non accettare ciò che è diverso.
Tutta questa situazione mi ha fatto capire solo una cosa: ci sono persone che ti rispettano e ti accettano per ciò che sei e altre che pretendono rispetto e basta.
Sono un donna e una mamma e nessuno si è chiesto se tutto questo potesse arrecarmi un danno.
Va bé, l’importante è che siano felici loro, giusto?
Con un velo di delusione mi auguro che questa incresciosa vicenda sia giunta al termine e mi auguro che questa campagna elettorale continui con serietà e soprattutto concentrandosi sui problemi del Cantone per il quale noi candidati dovremo impegnarci se eletti.
IN BOCCA AL LUPO A TUTTI, senza rancore”.