BELLINZONA - Il tempismo, a volte: proprio in piena bufera Kering, dopo l'annuncio del taglio di 400 posti sugli 800 totali in Ticino, arriva una decisione da parte della Magistratura legata strettamente al gruppo e in particolare ai suoi manager.
Ecco la nota:
"Il Ministero pubblico comunica che, in relazione alla segnalazione 20.03.2019 del parlamentare Matteo Pronzini in merito a (presunte) residenze fittizie in Ticino di manager del gruppo Kering, il Procuratore Pubblico Capo Arturo Garzoni, in data 22 maggio 2019, ha emanato un decreto di non luogo a procedere, non sussistendo i presupposti per ipotizzare un reato penale, in particolare quello di inganno nei confronti dell'autorità (art. 118 della Legge federale sugli stranieri; LStrl).
L'art. 118 LStrl si applica infatti unicamente a cittadini terzi, non facenti parte della comunità europea (cfr. art. 2 LStrl), mentre ai cittadini UE occorre applicare le disposizioni dell'Accordo del 21.06.1999 tra la Confederazione Svizzera da una parte e la Comunità europea ed i suoi Stati membri dall'altra, sulla libera circolazione delle persone.
Per verificare la regolarità della residenza di cittadini UE (non soggetti a contingentamento), non vanno quindi consid erati i criteri della LF sugli stranieri, ma quelli dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone e quelli degli accordi bilaterali, ritenuto che un'eventuale violazione di queste normative avrebbe, semmai, comportato una procedura contravvenzionale (multa), di competenza dell'autorità amministrativa".