BELLINZONA – Silenzi, incontri mancati, una situazione che a loro dire non migliora, e le domande, quelle che avrebbero voluto porre in un meeting poi saltato. Il Collettivo R-Esistiamo torna alla carica sulla questione del bunker di Camorino e lamenta il silenzio.
“Quello preoccupante di Norman Gobbi che dopo le pesanti accuse lanciate al Collettivo R-Esistiamo e ai così definiti «immigrazionisti», si è ben guardato – stranamente, vista la sua martellante presenza sui social - di rispondere al comunicato in cui viene smontato il suo farneticante intervento e gli vengono attribuiti legami vicini agli ambienti di estrema destra. Quello vago di Raffaele De Rosa che alla nostra richiesta d’incontro, non ha mai risposto, rimbalzando tutta la questione sui propri funzionari, probabilmente impossibilitati/e a trovare una risposta «politica» alla questione. Quello imbarazzato e agitato dei funzionari del DSS che, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, hanno annullato un incontro con il Collettivo in quanto, tra le varie scuse balbettate (nomi non forniti e mancanza delle tematiche, poi puntualmente inoltrate), «non si dicono in grado di rispondere alle nostre domande», in quanto la chiusura del bunker sarebbe una questione «politica» e non «tecnica». Quello sorprendente di Filippo Lombardi, che, dicendosi d'accordo con le politiche migratorie di Gobbi, si dimentica di chinarsi sulle condizioni in cui giacciono delle persone in un bunker, tralasciando gli altro silenzi imbarazzanti di tutta una classe politica”.
E al centro di Camorino cosa succede? “Sempre sette le persone presenti: una in arrivo e una in «partenza». La Wi-Fi tanto cara all'onorevole Gobbi è stata definitivamente tolta e lunedì mancava pure la luce in alcuni locali. Tutti quanti sono molto provati e demoralizzati; ad esempio un signore, in Svizzera da 24 anni e da vari mesi rinchiuso nel bunker, da tempo non esce e si alza solo per lo stretto necessario. E come se non bastasse al medico ancora non è concesso l'entrata, in una condizione generale sempre più deprimente e imbarazzante. La persona «in partenza» è stata trasferita per un vecchio fermo amministrativo – guarda caso intimato solo adesso - nel carcere del Canton Soletta”.
Il Collettivo ha molte domande, eccole:
“1) Il bunker sarà immediatamente chiuso?
2) Le persone lì rimaste saranno immediatamente trasferite?
3) Nei vari centri d'accoglienza, sarà possibile far entrare quotidianamente i medici che seguono le persone che vivono nelle strutture per verificare il loro stato di salute?
4) Sarà possibile introdurre interpreti che almeno 4 volte alla settimana si rechino ai centri d’accoglienza per raccogliere esigenze e bisogni di che è dentro?
5) Sarà possibile richiedere agli infermieri dei centri comunicare i nomi dei farmaci che somministrate? E possibilmente non solo essere informati ma anche scegliere quale terapia farmacologica intraprendere?
6) Sarà possibile consultare il mandato (anche quello rinnovati annualmente) affidato dal Cantone alla Croce Rossa per la gestione dei centri di accoglienza, così da verificare i compiti loro assegnati?
7) Sarà possibile vedere com’è stata supervisionata la Croce Rossa in questi anni in tutti i centri d’accoglienza?
8) Sarà possibile verificare i regolamenti interni della Croce Rossa per comprendere perché è negato l’accesso ai centri a persone amiche ivi alloggiate o almeno comprendere i criteri di «selezione» su chi può entrare e chi no?
9) Sarà possibile fornire un lavoro alle persone in richiesta d’asilo a condizioni più dignitose di quelle attuali che rasentano lo sfruttamento?
10) Sarà possibile vedere il documento che regolarizza tale tipologia di assegnazione di lavori socialmente utili?
11) Sarà possibile vedere il mandato assegnato al Soccorso Operaio per la gestione delle persone in richiesta d’asilo nell’assegnazione dei lavori, degli appartamenti, delle casse malati, ecc.?
12) Sarà possibile aumentare quanto è dato a chi si trova in aiuto d’emergenza?
13) Sarà possibile vedere e verificare il mandato assegnato alle agenzie di sicurezza per i cosiddetti centri di accoglienza?
14) Sarà possibile verificare il regolamento e il documento di assegnazione dei compiti alla polizia per i casi di rimpatri?
15) Sarà possibile “un’amnistia” per le persone definite «Non Entrata in Materia» che vivono nel limbo da anni, in quanto non hanno ricevuto lo status di «rifugiati» ma non possono tornare nel loro paese d’origine?
16) Chi è attualmente il responsabile della situazione del bunker di Camorino visto che la Croce Rossa non lo è più? Il DSS, il Dipartimento Istituzioni, i Securitas, la polizia cantonale?”