BELLINZONA – Una brutta avventura durata, per fortuna, pochi minuti. Ma sono stati minuti di terrore. Una donna di colore, residente in Ticino da una dozzina d’anni, è stata insultata e quasi aggredita sul treno nella tratta Castione/Arbedo-Bellinzona. Per fortuna, come detto, un viaggio breve…
Alle 22.49 la donna prende il treno e sul convoglio incontra un gruppo di giovani, provenienti probabilmente dalla partita di hockey tra Lugano e Biasca Rockets, giocatasi a Biasca. Cominciano, senza motivo, a insultarla.
Lei è di origine indiana e rumena, e viene presa di mira per il colore della sua pelle. Le intimano, in modo ben poco carino, di lasciare il Ticino. Sono una trentina, lei è sola. “Ho temuto per la mia sicurezza, erano davvero in tanti”.
Lo racconta a La Regione, delusa e arrabbiata. “C’è poco rispetto. Indipendentemente dal colore della pelle siamo tutti uguali”, spiega.
Ad un certo punto, addirittura, uno dei giovani si mette di fronte a lei per impedirle di passare da uno scompartimento all’altro e addirittura le chiude la porta in faccia, lasciandole il naso gonfio, dei segni rossi vicino all’occhio e dolore alla testa.
Spaventata chiama la Polizia, alla stazione di Bellinzona arrivano gli agenti della Cantonale, che però chiedono i documenti solo a lei. Il gruppo di aggressori, tra cui sono presenti anche delle ragazze, cambia treno e va a Lugano.
Lasciando nella donna dolore fisico, amarezza e dispiacere.