BELLINZONA – La povertà in Ticino spesso fa paura. Si finge che non ci sia, perché fa meno male, tiene lontano il pensiero che possa succedere a chiunque. Eppure basta una perdita del lavoro, una malattia, una spesa imprevista… Leggere i casi in cui interviene il Soccorso d’Inverno, per esempio, fa venire i brividi: situazioni in cui si può finire, da un momento all’altro.
Eccone alcune: “Prendiamo ad esempio una famiglia con 2 bambini. Il padre riceve un salario appena sufficiente per vivere. La madre lavora come donna delle pulizie. Una spesa imprevista come l’acquisto di un apparecchio per i denti di uno dei figli, o un conguaglio riscaldamento piuttosto alto, possono causare gravi difficoltà finanziarie. A partire dal 2016 ci prendiamo anche a carico la distribuzione gratuita di moderne cartelle e zainetti scolastici per gli allievi della scuola dell'obbligo compresi di accessori. Anche questa offerta è rivolta alle famiglie (mono- o biparentali) domiciliate in Ticino con redditi disagiati”.
Oppure “la donna che si trova sola ad allevare i propri figli (molte famiglie che si separano hanno bambini in età pre-scolastica) spesso è in grosse difficoltà finanziarie (magari fino ad allora era casalinga). Ecco che quindi, prima di poter trovare un lavoro o beneficiare di sussidi e/o assegni e alimenti, le fatture si accumulano creando un piccolo debito che diventa spesso una situazione di disagio.Inoltre, il continuo taglio sulle prestazioni sociali, mette ancora più in difficoltà le famiglie che già fanno fatica ad arrivare alla fine del mese…”.
O anche “un costo improvviso quale il funerale del partner o un apparecchio acustico possono mettere seriamente in crisi la persona beneficiaria dell’AVS che già con molta fatica riesce a pagare tutte le spese mensili”.
Situazioni banali, di vita. Lontane ma vicinissime.
Presto ci sarà in cambio presidenza all’ordine del giorno e si va verso la nomina di Marco Chiesa, che ha deciso di mettersi a disposizione, ovviamente gratuitamente. “È importante capire che c’è povertà anche tra i nostri. Si parte sempre guardando lontano, eppure la precarizzazione, il fatto di andare in assistenza, di perdere il lavoro, fa sì che delle persone residenti siano in una situazione di povertà. Ben vengano queste associazioni, certo che bisogna diffondere il loro messaggio per farle conoscere: si reggono su gente che dona e si mette, appunto, a disposizione”.