BELLINZONA – Nuovo giorno e altra conferenza stampa a Bellizona questo pomeriggio da parte delle autorità cantonali per aggiornare la popolazione sull'evolversi dell'emergenza Coronavirus. All’incontro con i media erano presenti il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) Raffaele De Rosa, e il medico cantonale Giorgio Merlani.
De Rosa: "Oltre 300 chiamate alla hotline"
"Come abbiamo comunicato nei giorni scorsi è nostra intenzione informare la popolazione giornalmente. Abbiamo seguito oggi due importanti conferenze stampa. Quella dell'Ufficio Federale della sanità pubblica e delle autorità sanitarie grigionesi. Oggi è entrata in funzione la hotline. Fino alle 15:30 sono arrivate oltre trecento chiamate e la durata media delle conversazioni vanno dai 3 ai 5 minuti. Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che stanno lavorando per noi e per la nostra salute. Da domani si potranno avviare i test in Ticino a ciclo continuo".
Merlani: "15 casi in attesa di risposta"
"Il primo e finora unico caso in Ticino resta degente e si trova ricoverato, ma sta bene. Ad ora abbiamo 15 casi in attesa di risposta. Dieci casi sono risultati negativi. A ora non ci sono casi positivi in Ticino. Ripeto che è fondamentale non andare al lavoro se si sta male, non andare a scuola se si sta male e non andare a trovare gli anziani. Fondamentale lavarsi le mani con acqua e sapone, usare fazzoletti per starnutire. Non è necessario usare disinfettanti. Abbiamo preso decisioni abbastanza difficili nei giorni passati, ma mai con leggerezza. Ritenevamo necessario dare segnali chiari e che le misure prese vengano applicate con serietà".
Merlani: "Evitare luoghi affollati"
"Noi seguiamo l'evoluzione ed è evidente che in base all'andamento si decideranno le misure da prendere. Oggi ci siamo concentrati a raggruppare i dati delle case per anziani. Ribadisco l'importanza di evitare i luoghi affollati".
Bianchi: "Non ci sono indicazioni per chiudere le scuole"
"Si è preso atto della petizione per chiudere le scuole. Dobbiamo fare attenzione alle false aspettative. La chiusura delle scuole è una misura controversa. Quando i bambini non vanno a scuola occorre trovare delle forme alternative se i genitori lavorano. Forme che spesso sono i nonni, i quali sono più a rischio di rimanere infetti. Al momento non ci sono indicazioni per chiudere le scuole".
Quinto caso in Svizzera
Le autorità svizzere hanno comunicato che è stato confermato un quinto caso di coronavirus in Svizzera. Si tratta di un 26enne residente nel Canton Argovia.
De Rosa: "La situazione durerà diversi mesi"
"È una situazione destinata a durare diversi mesi. Se chiudiamo le scuole lunedì per un caso, mi chiedo cosa faremo tra qualche settimana. La petizione lanciata è importante: alcuni consiglieri di Stato sono anche padri di famiglia. È una situazione che ci tocca da vicino. Noi stiamo attenti alla situazione e restiamo vigili. Altre misure potrebbero arrivare la prossima settimana".
Merlani: "Basta terrorismo psicologico"
"Lo ripeto: il problema di questa malattia è che è contagiosa. Non ha mortalità così elevata. Non facciamo terrorismo psicologico. Il 99% delle persone guarisce. È giusto occuparsene e preoccuparsene. Non è una patologia grave. Per alcuni genitori sembra che stiamo mandando i loro bambini a morire nelle scuole. Non è così. Bisogna sottolinearlo".
Sesto caso
Un sesto caso di coronavirus in Svizzera è stato confermato. Si tratta di un 30enne di Zurigo rientrato da Milano