TICINO – “La priorità resti quella della protezione della salute di tutte e tutti, anche se ciò dovesse comportare delle conseguenze di natura economica”. Ad affermarlo è l’Unione Sindacale Svizzera Sezione Ticino e Moesa (USS-TI) che, tramite una nota stampa, chiede alle autorità di “assicurare il pagamento dei salari e prevenire il rischio povertà”.
L’emergenza legata al coronavirus ha spinto l’USS-TI a scrivere alle autorità federali per chiedere “un intervento finanziario straordinario nelle zone particolarmente colpite dall’emergenza, come purtroppo potrebbe essere la Svizzera italiana”. Ecco le richieste dell’Unione Sindacale alle autorità federali:
1. chiede alle autorità federali di adattare il più rapidamente possibile le norme della legge federale sulla disoccupazione, in particolare quelle concernenti il lavoro ridotto, all’attuale situazione di emergenza. L’obiettivo deve essere, in tutti i settori professionali, quello di mantenere le capacità produttive e di prevenire in particolare il rischio povertà delle fasce di lavoratori e lavoratrici più precarie;
2. chiede alle autorità federali di predisporre un fondo straordinario per sostenere in modo mirato il mercato del lavoro a fronte di questa emergenza economica. In particolare, questo fondo dovrà permettere di assicurare il pagamento dei salari da parte delle aziende a tutti i lavoratori e le lavoratrici che fossero impediti di recarsi al lavoro, e di garantire in generale il reddito a tutte e tutti, anche lavoratori e lavoratrici indipendenti e/o su chiamata che dovessero essere impediti a svolgere la loro attività a causa dell’emergenza sanitaria. Anche questo strumento permetterà di mantenere le capacità produttive oltre la crisi e prevenire il rischio povertà nelle regioni particolarmente colpite.
Infine, l’USS-TI esprime "piena solidarietà a tutto il personale al lavoro con grande professionalità e impegno straordinari, in particolare nell’ambito sociosanitario e in altri ambiti particolarmente sotto pressione nella gestione della situazione"