BELLINZONA – Durante la prima ondata di Coronavirus alla casa anziani di Sementina sono decedute 21 persone. Tante, troppe. I parenti hanno lanciato accuse pesanti, si diceva infatti che si poteva accedere alla struttura anche dopo che erano stati bloccate le visite, anziani che non sono stati isolati bensì hanno mangiato assieme per parecchi giorni dopo i primi contagi. Per non parlare del personale che non rispondeva alle chiamate di familiari preoccupati, dei tamponi eseguiti senza avvisare le famiglie, così come la somministrazione di morfina.
Voci raccolte dalla RSI e prima ancora oggetto di alcuni atti politici, a cui era stato risposto che le regole erano state rispettate.
Ieri sera durante il Consiglio Comunale bellinzonese, Mario Branda ha spiegato che sono in corso degli accertamenti, per comprendere con la massima trasparenza se qualcosa è realmente andato storto.
L’inchiesta è amministrativa.
Il direttore della casa anziani Silvano Morisoli e il capodicastero Giorgio Soldini per ora restano al loro posto, perché non è emerso niente che chieda di adottare misure nei loro confronti.