BELLINZONA - Una piattaforma informatica sviluppata in un mese, quando di solito ce ne vogliono sei, con circa 30 (ma una cinquantina disponibili) operatori che agiscono 7 giorni su 7 almeno dalle 8 alle 17.30. Questa è l'rganizzazione attuale del contact tracing ticinese, come il Consiglio di Stato ha svelato risponde a un'interpellanza di Henrik Bang sul tema.
Se in settembre se ne occupavano tre persone, in Ticino, sono poi cominciate le assunzioni e il repentino aumento dei contagi ha richiesto una professionalizzazione del servizio, con una cinquantina di addetti. E mentre si cercava il personale, sono stati gli aspiranti alla scuola di Polizia, i membri della protezione civile e della Polizia hanno sopperito alla necessità.
Solitamente, 20-25 persone si occupano delle telefonate a chi deve andare in quarantena, 2-3 gestiscono la hotline, telefonica e per mail, e altrettanti sovrintendono. La Protezione civle è sempre di picchetto con 5 persone.
Il Governo divide il lavoro del contact tracing, dall'estate in poi, in quattro fasi: fino a ottobre con pochi casi, da ottobre con l'aumento di essi e il potenziamento sia dlel'apparato informatico che del personale disponibile, la terza fase con il raggiungimento delle 50 persone e lo spostamento nella nuova sede, la quarta tutt'ora in corso caratterizzata dall'introduzione della nuova piattaforma.
Essa è stata realizzata in tempi record ed è stata introdotta il primo dicembre. I suoi vantaggi sono la rapidità, la precisione nelle statistiche, l'efficacia del controllo qualità, la rapidità nell'identificazone e nella correzione di errori. Ogni operatore ha avuto una formazione teorica di mezza giornata per imparare a usarla, mezza giornata di esercitazione su una piattforma d'esercizio e infine una giornata di lavoro su quella reale sotto supervisione.
In netta discesa, si legge, è il numero di persone contattate per ogni contagiato, si è scesi dalle 4-5 di qualche tempo fa alle 2 attuali. Essi vengono avvisati di norma in 12-24 ore.