BERNA – “Berna sorda agli appelli della ristorazione”. Così, ieri, GastroTicino titolava un comunicato stampa in cui, in concerto con GastroSuisse, chiedeva la riapertura di bar e ristoranti o la chiusura di tutto, “ma proprio tutto”. E Berna sorda è rimasta alla luce dell’ultima conferenza stampa in cui il Consiglio federale, per bocca di Alain Berset, ha comunicato l’intenzione di prolungare fino a fine febbraio le attuali misure in vigore.
Una decisione vera e propria, va detto, verrà comunicata il 13 gennaio dopo aver ricevuto i pareri dei Cantoni. Intanto, piovono critiche sulle autorità elvetiche. Duro il presidente di GastroTicino Massimo Suter. “Per la prima volta in vita mia – scrive su Facebook – mi vergogno di essere svizzero. Lasciate volutamente morire tutto un settore. Già sin d’ora sappiamo che il 2021 sarà catastrofico. Oramai sono parecchi anni che non credo più a Gesù bambino. Il Consiglio Federale deve assumersi le proprie responsabilità e smetterla di nascondersi dietro i Cantoni o ad articoli di legge”.
Aspre le critiche anche del consigliere nazionale UDC Piero Marchesi: “Vergognose! Sono semplicemente vergognose le nuove disposizioni proposte dal Consiglio federale, dove una maggioranza soggiogata da Berset non ha alcuna idea di come gestire questa crisi, se non continuare a imporre misure sbagliate che hanno dimostrato di servire a nulla. Hanno chiuso i ristoranti e i dati non sono migliorati e allora cosa fare? .... si continua con le stesse misure che faranno fallire un intero settore. Invece di eseguire test a tappeto e isolare gli infetti, controllare le dogane ed evitare che entri chi non ha diritto (turisti, turisti della benzina e lavoratori in nero) e ridurre gli assembramenti sui mezzi pubblici, si continua con questa disastrosa strategia”.