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Cronaca
08.03.21 - 11:370

Le associazioni economiche scrivono al Consiglio di Stato: "Metta in campo un piano cantonale di utilizzo dei test rapidi"

ABT (Associazione Bancaria Ticinese), AITI (Associazione Industrie Ticinesi), CC-TI (Camera di Commerccio), DISTI (Distribuzione ticinese) e SSIC-TI (Società Svizzera Impresari Costruttori) chiedono che quanto deciso da Berna venga implementato

BELLINZONA - Più test per tutti, anche fai da te? Il Consiglio di Stato dovrò aiutare le aziende a attuarli, senza troppa burocrazia. A chiederlo, in un comunicato stampa congiunto, ABT (Associazione Bancaria Ticinese), AITI (Associazione Industrie Ticinesi), CC-TI (Camera di Commerccio), DISTI (Distribuzione ticinese) e SSIC-TI (Società Svizzera Impresari Costruttori, sezione Ticino).

"Di fronte all’evidenza dei ritardi nella somministrazione dei vaccini, le associazioni economiche ribadiscono che la strategia delle autorità non può basarsi esclusivamente su chiusure totali e parziali delle attività economiche, che stanno causando ingenti danni non solo economici ma anche sociali. Pertanto, è necessario proprio estendere senza indugi l’utilizzo dei test di depistaggio del coronavirus su larga scala", si legge.

Critiche, dunque, ma non solo. Ci sono tante richieste di aiuto, nella nota. "Le associazioni economiche cantonali hanno preso atto della mutata strategia del Consiglio federale, che intende ora potenziare ed estendere su larga scala il ricorso ai test rapidi per depistare il coronavirus. Tale strategia di estensione dell’utilizzo dei test rapidi sarà ulteriormente completata nelle prossime settimane quando tutta la popolazione avrà a disposizione anche test rapidi fai da te. Affinché la nuova strategia del Consiglio federale abbia successo, è necessario l’impegno dei Cantoni. Invitiamo dunque il Consiglio di Stato, come richiesto dal Consiglio federale nella consultazione avviata venerdì 5 marzo, ad approntare e mettere rapidamente in atto un piano cantonale di utilizzo su larga scala di test mirati e ripetitivi, il cui costo sarà assunto dalla Confederazione a partire da lunedì 15 marzo. Ciò presuppone che il Cantone realizzi rapidamente le strutture adatte e la logistica necessaria".

E per le aziende? "Per quanto concerne il mondo del lavoro, il Consiglio federale ha indicato che i test di depistaggio devono avvenire in azienda, allo scopo di ridurre sensibilmente gli spostamenti delle persone. Le aziende devono attuare tutte le misure necessarie per effettuare i test di depistaggio, ma la loro messa in atto dovrebbe avvenire prima di tutto facendo richiesta al Cantone, che poi dovrà coordinare la consegna dei test alle aziende, il ritiro dei campioni prelevati e l’attività dei laboratori incaricati. Le associazioni economiche chiedono espressamente che sia le procedure di richiesta dei test da parte delle aziende sia le diverse attività di coordinamento allo scopo di accelerare la procedura di depistaggio del coronavirus, avvengano rapidamente, senza burocrazia né ostacoli particolari". Le associazioni si aspettano "la piena collaborazione dell’amministrazione cantonale incaricata e laddove previsto dei Comuni. Le aziende confermano la loro disponibilità a una massima collaborazione!".



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