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Cronaca
26.11.21 - 09:290
Aggiornamento: 10:04

Pau-Lessi: "Chiesi di licenziare l'ex funzionario DSS ma non sospettavo fosse un predatore sessuale"

L'allora funzionario responsabile dell’Ufficio famiglie e minorenni del DSS denuncia Falò e pensa a un reclamo al mediatore della RSI per quanto detto nel servizio sul caso. E racconta la sua verità

BELLINZONA - Ivan Pau-Lessi, che all’epoca dei fatti era il superiore dell’ex-funzionario del DSS condannato per coazione sessuale e violenza carnale, torna a ribadire la sua verità: non ho coperto nessuno. Lo fa dopo l’inchiesta di Falò, che ha dato la parola alle vittime. Un’inchiesta che ha riacceso i riflettori della politica, che ora torna a chiedere un’inchiesta amministrativa su quanto avvenne in quegli anni al Dipartimento.

In pensione dal 2015, all’epoca dei fatti responsabile dell’Ufficio famiglie e minorenni del DSS, Pau-Lessi ha spiegato a LaRegione di aver saputo dei reati sessuali soltanto nel giugno 2018, quando si è appreso dell’apertura di un procedimento penale nei confronti dell’ex funzionario.

E ha ricordato che già nel 2004 aveva segnalato il collaboratore alle risorse umane per intemperanze caratteriali, seppure non legate alla sfera sessuale, che però avevano compromesso il rapporto di fiducia del collaboratore con il Dipartimento.

"Veniva a mancare, come scrissi, l’elemento principe costituito dal rapporto di fiducia che deve legare l’operatore che svolge un’attività pubblica con il suo datore di lavoro. Quindi sì, ponevo la possibilità di licenziarlo. Cosa che non avvenne perché non c’erano – in quel momento – motivi ritenuti validi per una disdetta del rapporto di lavoro", ha ricordato Pau-Lessi, tanto che il funzionario intemperante fu trasferito a funzioni amministrative nel Forum dei giovani.

L’anno successivo, nel 2005, due delle vittime dell’ex funzionario andarono da lui: "Non volevano arrecare pregiudizio a lui, ma solo che lo si aiutasse e non fosse più un riferimento per il Forum, neppure per le questioni di ordine amministrativo – ha spiegato Paul-Lessi -. In quell’occasione e anche successivamente non ebbi la percezione che le due giovani fossero delle vittime. E mai avrei pensato che quel funzionario potesse fare del male a qualcuno, ancor meno ai giovani".

Nell’intervista al quotidiano bellinzonese, Pau-Lessi ha anche affermato di aver querelato Falò per calunnia e diffamazione e di voler inoltrare un reclamo al mediatore radiotv per un passaggio del servizio che fa riferimento al 2007: “Nonostante il rapporto del 2004 e la segnalazione delle ragazze del 2005, due anni dopo, nel 2007, al funzionario viene assegnata una giovane in stage, i superiori sanno che ha fragilità psichiche. La ragazza denuncia a Marco Galli, nuovo capoufficio subentrato a Pau-Lessi, di subire molestie sessuali da parte del funzionario (l’ex collaboratore del DSS, ndr). Di questa situazione sono a conoscenza anche i tre alti funzionari già presenti negli anni precedenti: Roberto Sandrinelli, Martino Rossi e lo stesso Pau-Lessi. Questi ultimi due soccorrono la ragazza che aveva perso i sensi chiusa nel bagno dell’ufficio del Dipartimento e sono a conoscenza che il suo malessere aveva a che fare con problemi con l’ex funzionario...”.

Il legale di Pau-Lessi, Andrea Bersani, contesta questo episodio precisando che “Pau-Lessi non era a conoscenza del fatto che quella ragazza, che del resto non conosceva, avesse delle fragilità psichiche e non era a conoscenza del fatto che il suo malessere avesse a che fare con i problemi del funzionario e soprattutto non era a conoscenza di molestie sessuali”.

"Non ho mai parlato pubblicamente di questa vicenda per prima cosa per rispetto delle vittime – ha affermato Pau-Lessi -. Ma dopo tanti anni c’è ancora profonda tristezza e rabbia che alberga in me. Per decenni mi sono occupato della promozione delle attività giovanili e della protezione dei minori e degli adulti. Apprendere che uno dei collaboratori del mio ufficio chiamato a fare del bene ha invece fatto del male mi provoca ancora sentimenti di rabbia. Non era corretto uscire pubblicamente fino a oggi con questo sentimento alimentando ulteriore tensione emozionale”.

Pau-Lessi si augura infine che, qualsiasi cosa verrà fatta, a partire da un possibile audit, non ribalti le verità stabilite dalla giustizia. 

 

 

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