LUGANO – L'occhio dell'antimafia si poggia su una società con sede a Lugano. Un 59enne italiano– socio e gerente di una SAGL – è finito nel mirino degli inquirenti in quanto sospettato di essere vicino alla 'ndrangheta. Nuovamente. Sì perché l'uomo (poi assolto) in passato – riferisce il Corriere del Ticino – è stato accusato di aver fatto parte della cosca Raso-Gullace-Albanese, un clan Bresciano finito al centro dell'inchiesta 'Alchimia'.
La nuova inchiesta si articola, però, anche in Ticino. La Direzione investigativa antimafia di Milano ha sequestrato quote azionarie di otto società informatiche che generano una cifra d'affari di circa 15 milioni all'anno, di cui una con sede a Lugano. E in effetti – scrive il quotidiano –, l'indagato risulta socio e gerente di una SAGL attiva nella produzione, distribuzione, il noleggio, il marketing e la compravendita di prodotti elettronici, meccanici e alimentari.
Contattato dal CDT, il Ministero pubblico elvetico ha confermato che le autorità italiane hanno inoltrato una domanda di assistenza giudiziaria internazionale.