SHARM EL-SHEIK – Una vacanza da sogno si è trasformata in un incubo infernale. I coniugi palermitani Antonio e Rosalia Mirabile, lei incinta di quattro mesi, erano felici quando domenica 26 giugno sono partiti con il loro bambino, Andrea, di 6 anni, per il Mar Rosso, dove avevano prenotato due settimane in un resort di lusso di Sharm el-Sheik, il “Sultan Gardens”. Poi, all’improvviso, la tragedia: sabato scorso la coppia palermitana ha visto morire il figlio in poche ore a causa di un’intossicazione alimentare, che ha colpito gravemente anche il padre.
La vicenda, sulla quale indaga la magistratura egiziana, è iniziata venerdì, quando il piccolo Andrea ha cominciato a stare male: dissenteria e vomito. I genitori hanno pensato inizialmente a un colpo di calore, ma poi il malessere ha colpito anche loro. Su consiglio dall’albergo si sono rivolti alla guardia medica che si trova a pochi passi dal resort. La diagnosi è stata, appunto, di intossicazione alimentare: i sanitari hanno fatto una flebo di soluzione fisiologica ad Andrea e al padre, che erano fortemente disidratati, e poi hanno prescritto alla famiglia delle pillole. Tornata in albergo, la coppia ha chiamato il proprio medico a Palermo, che ha confermato che il farmaco era contro le intossicazioni alimentari.
La coppia, scrive il Corriere della Sera riportando le parole dei familiari, ha sempre mangiato nel resort, e ha sempre bevuto soltanto acqua in bottiglia. Le condizioni di Antonio e del bambino non sono migliorate nonostante la medicina. Il piccolo ha continuato a stare male, tanto che i genitori hanno richiamato la guardia medica. Nel frattempo anche Antonio è peggiorato. La moglie, allora, tramite l’albergo, ha chiamato un’ambulanza. “Disperati, sono corsi all’ospedale internazionale di Sharm - racconta Roberto Manosperti, fratello di Rosalia e cognato di Mirabile - ma all’arrivo al nosocomio Andrea è morto. Sotto choc, mia sorella mi ha raccontato che i medici per un’ora hanno tentato di rianimare il bambino. Mio cognato è grave ed è in rianimazione con problemi cardiaci, ai reni e polmonari: ha una saturazione bassissima da giorni”.
La famiglia di Rosalia e Antonio si è rivolta alla Farnesina per poter far rientrare al più presto in Italia la coppia. “Ci sembra di vivere in un incubo - aggiunge Manosperti - Chiediamo soltanto di riportare a casa Andrea e mio cognato e di poter vivere tutti insieme questo terribile momento di dolore”.
La Farnesina si è mossa subito: “Ci sono stati accanto, insieme al Console e all’ambasciata italiana, ma ora chiediamo che ci aiutino a rientrare, magari con un volo di Stato. Mia sorella è disperata. Siamo riusciti, grazie al ministero degli Esteri, a farla rimanere in ospedale accanto al marito perché non era nelle condizioni psicologiche per stare da sola”.