ARBEDO - Dopo la predazione avvenuta nei giorni scorsi non lontano dall’abitato di Arbedo (11 pecore sbranate e altrettante ferite) si torna a parlare del lupo. Ma questa volta si alza il livello di allarme: il timore, sempre più diffuso e dichiarato, è che qualcuno di questi predatori, il cui numero continua ad aumentare e il cui comportamento è sempre più spregiudicato, possa attaccare uomini, donne, bambini, o magari semplicemente cani.
Torna così a riecheggiare nel nostro inconscio la favola di Cappuccetto Rosso. O la leggenda di Frate Francesco e del lupo che terrorizzava gli abitanti del villaggio di Gubbio.
“Deve scapparci il morto prima di reagire?”, si è chiesto l’allevatore Marco Turchetti. Gli ha fatto eco il segretario dell’Unione contadini, il deputato Sem Genini: “Bisogna fare qualcosa. La politica deve fare qualcosa. I lupi non hanno più paura dell'uomo. Io, personalmente, non sono tranquillo”.
I timori per un’eventuale aggressione del lupo a un essere umano sono insomma sempre più concreti. Anche oltre confine: “Siamo ormai all'ultimo gradino della "scala di Geist". Negli ultimi tempi le notizie di attacchi dei lupi nelle immediate pertinenze delle abitazioni e sin dentro le stalle si sono moltiplicate – scriveva a inizio dicembre sul sito web Ruralpini Michele Corti, docente di zootecnica di montagna alla Statale di Milano -. In molti casi gli attacchi ai cani avvengono in presenza dell’uomo e si segnala il caso di una donna alla quale un lupo ha "assaggiato" i pantaloni mentre camminava in una frazione del comune di Alessandria. La cadenza di queste notizie ma anche la natura degli attacchi, sempre più prossimi all’uomo, fa pensare che, come previsto da Valerius Geist (studioso canadese della fauna selvatica, ndr), si sia di fronte a un'escalation che presto comporterà attacchi letali all'uomo”.
Per tastare il polso ai nostri lettori proponiamo oggi questo sondaggio che, va sempre ribadito, non ha pretese “scientifiche” a livello statistico.