VEZIA - Dopo aver accoltellato quello che verosilmente è quanto meno un conoscente ha cercato di nascondersi in pizzeria, poi è stato fermato e circondato da dieci agenti. Non si sanno ancora i movimenti del fato di sangue di ieri a Vezia, ma tramite le testimonianze dei vicini il Corriere del Ticino ha ricostruito il dopo.
A parlare è il gerente di una pizzeria storica che si trova proprio vicino allo stabile dove tutto è successo. La vittima, un 46enne del Luganese, vi abitava da un paio di settimane. Sulle scale del palazzo c'era, a detta dell'uomo, sangue ovunque, dalle scale al terzo piano.
"Ieri sera, verso le 20.30, nel ristorante c’era solo mia moglie", ha spiegato. "Ha visto un uomo sbucare davanti all’entrata che ha tentato di entrare nel locale. Spaventata, ha chiuso la porta a chiave e mi ha chiamato. Quando sono arrivato ho visto l’uomo in ginocchio, ammanettato e circondato da una decina di agenti". Dunque, il gesto di chiudere la porta a chiave ha mandato a monte i piani dell'accoltellatore di fuggire nel locale.
Per fermarlo sono intervenuti una decina di agenti.
Come detto nulla si sa del movente. Pare che i due si conoscessero e fossero amici, anche se non è noto da quanto tempo.