SANT’ANGELO LODIGIANO - Giovanna Peretti potrebbe essere stata istigata al suicidio. In tale direzione la Procura di Lodi, guidata da Maurizio Romanelli, sta dirigendo le indagini, con l’apertura di un fascicolo contro ignoti che mira ad escludere che la recensione, qualora si appurasse essere fasulla, non sia stata scritta dai familiari (con la collaborazione o meno della stessa Giovanna).
La ristoratrice, trovata senza vita nel fiume Lambro domenica mattina, era passata in poche ore dalla gloria all’infamia sui social: prima, per aver risposto con educazione ed eleganza a un presunto cliente che si era lamentato di essersi trovato vicino di tavolo una coppia omosessuale e un ragazzino disabile, poi per essere stata "smascherata" allorché era emerso che - con ogni probabilità - la recensione era stata creata ad hoc dalla donna (o dai suoi familiari) per scopi pubblicitari.
Ora si cerca di ricostruire le ultime ore di Giovanna Pedretti, ed emergono particolari della sua vita privata. Esclusa l’ipotesi di un suicidio per motivi finanziari - non sono emerse situazioni debitorie a carico del locale - ci si concentra sul movente della vergogna e dell’imbarazzo. Pedretti era stata ascoltata dai Carabinieri a proposito della recensione, come persona informata sui fatti, ma a questi aveva dichiarato di ignorare l’identità del cliente. Quella stessa sera, secondo quanto dichiarato dal marito Nello, i due coniugi avrebbero avuto una discussione durante la cena: in particolare, Giovanna si sarebbe lamentata per la situazione, per la vergogna di passare da approfittatrice, da spietata, in una comunità piccola, dove lei, la sua famiglia e il loro locale erano conosciuti e apprezzati. Il marito le avrebbe però consigliato di non dar troppo peso alla vicenda, anzi, di lasciarsela alle spalle. Dopo la cena, Giovanna sarebbe uscita per una passeggiata. Siccome soffriva di insonnia, lo faceva spesso; per questo motivo marito e figlia non si sono allarmati, fino alla mattina dopo, quando non l’hanno vista tornare.
Giovanna Pedretti era conosciuta per essere una donna generosa, energica, gran lavoratrice e particolarmente attenta al rapporto con i clienti. Dieci anni prima aveva perso il fratello in circostanze analoghe a quelle della sua scomparsa, e per questo soffriva di disturbi di natura nervosa per i quali era seguita da un medico di base, senza però il coinvolgimento di specialisti.
Ciò considerato, ed escluso, come detto, il movente finanziario, appare molto probabile che la donna sia stata istigata al suicidio per via della bufera mediatica che l’aveva travolta. Prima di gettarsi nel Lambro, all'alba di domenica, aveva provato a recidersi i polsi con una lametta mentre si trovava a bordo della sua auto. Non sono stati trovati messaggi di congedo o elementi che facciano pensare a una premeditazione. I Carabinieri, intanto, nel tentativo di risalire all’identità dell’apparecchio dal quale è stata scritta la recensione, hanno chiesto delle verifiche a Google.
E proprio a proposito della bufera mediatica che ha travolto Giovanna, la figlia 28enne Fiorina dal suo account Instagram si è sfogata contro Selvaggia Lucarelli, già oggetto di aspre critiche sulla piattaforma X per i suoi commenti alla vicenda (LEGGI QUI): “L’accanirsi è pericoloso - scrive la giovane -. Grazie, cara ‘signora’, per aver massacrato in via mediatica la mia mamma. Ora cerchi pure la prossima vittima”.