VARESE - Aggrediti in momenti separati mentre facevano footing su una pista ciclabile, trascinati per una ventina di metri, morsi in tutto il corpo. Due uomini hanno vissuto un vero incubo alcuni giorni fa nella zona fra la Schiranna e la rotatoria di Buguggiate, quando tre cani di grossa taglia li hanno assaliti durante l'attività sportiva.
Uno dei due, il 55enne Claudio Suppo, ha avuto bisogno di un intervento chirurgico per intervenire su di una sospetta lesione di un tendine al braccio sinistro. Afferma di essersi salvato solo per aver avuto la prontezza di proteggersi il viso con le braccia, altrimenti i danni sarebbero potuti essere peggiori.
La moglie, sotto shock, ha detto: "Mio marito mi ha raccontato che i cani l’hanno letteralmente trascinato nel bosco, per una ventina di metri. E mi ha detto una frase che non dimenticherò mai: “Ero diventato il loro pasto”.
Lo stesso Suppo a varesenews ha ricostruito quei terribili momenti: "Erano le 8,30 circa e stavo correndo come ogni mattina sulla pista ciclabile quando mi sono trovato davanti questi due grossi cani che erano appena usciti dalla boscaglia. Mi sono fermato per capire se c’era il padrone nei paraggi ma poi li ho sentiti ringhiare". A quel punto, "no mi è saltato addosso e l’altro mi ha azzannato al braccio. Sono rimasto in balia degli animali per diversi minuti, ho urlato per attirare l’attenzione ma non c’era nessuno". Si è difeso a pugni e calci e quando finalmente gli animali si sono allontanati, si è reso conto di perdere molto sangue dal braccio, che aveva usato per proteggersi. Fortunatamente, un passante ha chiamato il 112, lui ha avvertito la sorella ed anche la moglie.
Oltre alla paura, c'è tanta rabbia. "Ora, quando uscirà dalla sala operatoria, faremo denuncia per quanto avvenuto. Non è possibile venire attaccati in questo modo da cani di grossa taglia lasciati liberi", afferma la moglie.
L'altro uomo aggredito invece è stato ferito solo superficialmente.
Intanto, ci si chiede di chi fossero i cani. A quanto pare, le forze dell'ordine li hanno identificati, mentre sin dalle ore successive all'accaduto il pastore di uno dei sei greggi di pecore stazionate nella zona ha voluto precisare che gli animali non erano quelli che si occupavano di sorvegliare gli ovini. "I cani che abbiamo sono di razza Abruzzese, e non Maremmano. Inoltre, sono addestrati a rispondere ai segnali del pastore e che non c’entrano nulla in merito a quanto accaduto".
"Se penso che potevano esserci dei bambini al posto mio, adesso staremmo parlando di una notizia ben più grave", ha commentato il 55enne.