LUGANO – Traffico, colonne, cantieri, autostrade intasate… Se poi piove e c’è un tamponamento, allora si salvi chi può. Il portale comozero pubblica la testimonianza di Laura, una frontaliera esasperata che questa mattina ha impiegato poco meno di due ore per andare da Como a Lugano. “Si parla da tanto, e giustamente, dei cantieri infiniti sulle autostrade italiane e in particolare di quello nelle gallerie della A9 degli ultimi anni – scrive -. Ogni mattina, per 4 anni, per noi frontalieri c’era solo una scelta: fare colonna o cercare lunghissimi e tortuosi percorsi alternativi all’autostrada. Tutto finito con la fine del cantiere? Niente affatto!
Anche appena passato il confine, infatti, le autostrade ticinesi sono spesso un cantiere unico. Appena ne finisce uno, ne comincia un altro. Di solito, sempre lunghissimi. Risultato: altre file infinite, tempi di viaggio allungati a dismisura, anche qui tentativi di cercare strade alternative con poco successo e disagi per tutti, che piova o ci sia il sole.
Questa mattina ci si sono messi un cantiere a Mendrisio, gallerie chiuse, un mini tamponamento sul ponte di Melide però risolto subito. Risultato: 1h e 56 minuti da Luisago, appena fuori Como, alla zona di Lugano (una quarantina di chilometri, ndr).
Nessuno discute che i lavori vadano fatti per la sicurezza di gallerie e autostrade, ci mancherebbe altro. Ma non si dica che solo l’Italia crea ingorghi con i cantieri, perché in Svizzera, o almeno in Canton Ticino, e specialmente tra Como e Lugano, è esattamente la stessa cosa e, facendo questo tratto da anni, quasi non mi ricordo quasi un giorno senza un restringimento, un rallentamento, uno scavo. E tutto vale per l’andata del mattino da Como ma anche al ritorno, ovviamente.
Per questo, avendo letto anche i vostri articoli dei giorni precedenti, dico: io ammetto di avere un ottimo stipendio, eppure sono stanca. Ma chi dall’Italia pensa di venire a lavorare in Svizzera per 2,000-2,500 franchi al mese, ma io direi anche 3,000, ci rifletta bene. Passare 3-4 ore in macchina quasi ogni giorno, con attese snervanti e costi collegati, vale la pena per buste paga che poi al netto sono un po’ superiori a quelle italiane? Peggiorare così tanto la propria qualità della vita, ha davvero senso?”.