ZURIGO - Un’ondata di licenziamenti è prevista in settembre a Credit Suisse. Lo scrive il settimanale SonntagsZeitung, secondo cui con il lungo processo di assorbimento da parte di Ubs, verranno tagliati il 30% dei posti di lavoro. “È solo grazie a un miracolo - afferma il domenicale - se l'istituto acquisito rimarrà indipendente”.
Sempre stando al SoZ, nel breve salteranno circa 10.000 impieghi in tutto il mondo; Ubs non conferma l’indiscrezione ma la misura sarebbe necessaria anche per far fronte al crollo dei ricavi subito da Credit Suisse. Una seconda fase del processo, molto più lunga, prevede poi il completamento della fusione, durante la quale si perderanno altri 20.000 impieghi tra il personale di entrambe le banche.
“Quest'ultima operazione è tutt'altro che semplice, ed è associata a grandi rischi”, scrive la SoZ. “Infatti, per poter davvero lavorare in modo più efficiente dal punto di vista dei costi, i precedenti clienti di Credit Suisse devono essere trasferiti sulla piattaforma informatica di Ubs”. Un esercizio che il domenicale definisce "mostruoso" e che non è mai stata realizzato in questa forma in Svizzera, nemmeno quando Ubs e la Società di banca svizzera (SBS) si fusero 25 anni or sono: all'epoca l'automazione era infatti molto più limitata.