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TiPress/Carlo Reguzzi
Economia
02.05.24 - 11:500

Pensionamento anticipato, la fine di un sogno

Da un sondaggio di Raiffeisen emerge una chiara divergenza tra desiderio e realtà. Il 57% degli svizzeri vorrebbe ritirarsi dalla vita professionale prima dell'età di riferimento, ma non lo fa. Le ragioni sono molteplici…

SAN GALLO - Da un sondaggio rappresentativo condotto da Raiffeisen tra persone di età compresa tra i 18 e i 79 anni emerge quanto segue: la popolazione svizzera ha necessità di recupero nella pianificazione della pensione. Molte persone affrontano il tema della pensione troppo tardi o troppo poco concretamente. Anche in prossimità del pensionamento, pochi sono ben preparati alla terza fase della vita. Ciò ha delle conseguenze: senza una tempestiva pianificazione e senza adottare le opportune misure, raramente si riesce a realizzare un pensionamento anticipato. 

Necessità di recupero nella pianificazione della pensione
La maggior parte delle persone di età inferiore ai 40 anni prevede che l'età di riferimento per il proprio pensionamento sarà sopra i 65 anni. Un intervistato su quattro di età tra i 20 e i 29 anni prevede un'età di riferimento persino oltre i 70 anni. Il desiderio di pensionamento anticipato è elevato. Il 57 per cento di tutte le persone intervistate di età compresa tra i 18 e i 59 anni vorrebbe ritirarsi dalla vita professionale prima dell'età di riferimento ufficiale. Meno di un quinto di tutti gli intervistati non ancora in pensione ha concretamente pianificato il pensionamento anticipato (qui il numero degli uomini è il doppio di quello delle donne). Delle persone non ancora in pensione e di età compresa tra i 50 e i 59 anni, soltanto la metà circa ha previsto e pianificato il proprio esatto momento di pensionamento. Solamente il 22 per cento di questo gruppo ha deciso come uscire dalla vita professionale (dall'oggi al domani oppure gradualmente nel corso di più anni). La metà delle persone non pensionate e di età superiore ai 60 anni non è inoltre in grado di valutare quali entrate avrà a disposizione dopo l'uscita dalla vita lavorativa. Un buon 70 per cento non ha nemmeno le idee chiare in merito alle spese previste, benché siano altrettanto importanti per il budget. Molti lavoratori ritengono che queste spese diminuiranno dopo il pensionamento. In base al sondaggio si tratta però di un'affermazione errata, perché di norma le spese restano costanti e si attestano intorno ai 4'000 franchi mensili. 

Maggiori lacune di conoscenza tra i giovani
Con riferimento alle domande dettagliate relative al sistema dei tre pilastri, dal sondaggio emerge la presenza di forti lacune di conoscenza, più diffuse tra i giovani che tra coloro che sono vicini al pensionamento. Molti lavoratori non sono consapevoli del fatto che andare in pensione anche con solo uno o due anni di anticipo è una scelta costosa e che, per esperienza, nel periodo tra i 58 e i 65 anni si accumula ancora circa un terzo del totale degli averi della cassa pensioni. Di norma, un pensionamento anticipato è realizzabile solo se è disponibile patrimonio sufficiente per colmare le risultanti lacune di reddito. Secondo il sondaggio, tuttavia, solamente il 25 per cento di coloro che hanno un'età compresa tra i 50 e i 59 anni mette da parte in modo mirato del denaro per il pensionamento anticipato. Dal sondaggio risulta inoltre che circa un terzo di coloro che hanno meno di 30 anni non sa che anche coloro che non svolgono attività lavorativa, ad esempio gli studenti, devono effettuare versamenti nell'AVS al più tardi a partire dal 1° gennaio dopo il loro 20 compleanno. Ancora meno nota è l'importanza del numero di anni di contribuzione per il futuro calcolo della pensione, così come il fatto che i contributi mancanti possono essere compensati solo entro cinque anni. Molti intervistati non sanno poi che la rendita AVS viene automaticamente adeguata all'inflazione; tra coloro che hanno meno di 60 anni soltanto poco più della metà ne è a conoscenza. Per quanto riguarda il 2° pilastro, la maggioranza di coloro che ha meno di 40 anni non sa come viene calcolata esattamente la rendita e che questa, a differenza del 1° pilastro, non viene automaticamente adeguata all'inflazione. L'ambito nel quale gli intervistati presentano conoscenze meno approfondite è il 3° pilastro; ad esempio, il 47 per cento di chi ha meno di 30 anni non sa che non è possibile recuperare i versamenti mancati nel pilastro 3a e in tal modo perde l'occasione per una costituzione di patrimonio in anticipo. 

La metà degli acquisti di abitazione di proprietà è finanziata anche tramite averi previdenziali
Il desiderio delle proprie quattro mura è elevato. Il 42 per cento di coloro che hanno tra 30 e 39 anni risparmia esplicitamente in vista di un'abitazione di proprietà. La maggioranza delle persone acquista, fa costruire o eredita la propria casa o il proprio appartamento tra i 30 e i 59 anni. Il forte aumento dei prezzi in Svizzera per l'abitazione di proprietà negli ultimi decenni ha avuto ripercussioni sul tipo di finanziamento. Dal sondaggio risulta che circa la metà delle persone che hanno acquistato una casa o un appartamento negli ultimi quattro anni ha utilizzato averi previdenziali del 2° e/o del 3° pilastro. Se si prendono in considerazione tutti i proprietari di abitazione intervistati (ovvero anche coloro che hanno acquistato la propria abitazione di proprietà prima del 2020), questa quota è di poco superiore a un terzo. 

Informazioni sul sondaggio
Per il sondaggio “Pensionamento: desiderio e realtà divergono”, tra il 23 febbraio e il 5 marzo 2024 Raiffeisen Svizzera ha intervistato, utilizzando un campione casuale stratificato del panel online di Intervista, 1'535 persone della popolazione svizzera di età compresa tra i 18 e i 79 anni. La rappresentatività del campione può essere valutata come alta grazie alla qualità del panel, anche se, come in tutti i sondaggi online, c'è una distorsione in direzione di un livello di istruzione più elevato e di una maggiore attività online. In particolare, il livello di istruzione più elevato dovrebbe portare a valori più alti nelle domande relative a reddito e patrimonio. L'obiettività può essere valutata come elevata, poiché i dati sono stati raccolti e analizzati statisticamente utilizzando un questionario standardizzato. Nel sondaggio vengono indicate solo le differenze significative (livello di affidabilità del 95 per cento). La metodologia dell'indagine trasversale è adatta per ottenere un quadro delle conoscenze, degli atteggiamenti e delle percezioni della popolazione svizzera. Non sono invece possibili affermazioni causali.

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