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03.09.15 - 13:000
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Passalia, «aiutando le valli il PPD recupera il legame con la base»

Marco Passalia ha proposto un'interrogazione e una mozione per chiedere al Consiglio di Stato di delocalizzare alcuni servizi nelle valli. «Non sono calcoli elettorali, e concentrarsi su un tema non vuol dire trascurarne altri»

BELLINZONA - Il PPD aveva preannunciato, settimana scorsa, di volersi concentrare sulle zone periferiche. Dalle intenzioni ai fatti, dunque: ieri una mozione di Marco Passalia che chiede al Consiglio di Stato di «creare posti di lavoro delocalizzando determinati servizi dell’amministrazione pubblica». Ne abbiamo parlato proprio con il deputato che, oltre alla mozione, ha inoltrato un'interrogazione sullo stesso tema.Chiedete allo Stato di delocalizzare alcuni servizi nelle valli, non si rischia di rendere più difficoltosa la vita dei cittadini che devono recarvisi?«Evidentemente, chiediamo di spostare alcuni uffici, dove però non c'è un'utenza importante di personale. Penso all'Ufficio del Commercio, che è stato delocalizzato un paio d'anni fa, e ha un'tenza che proviene da tutto il Cantone: ecco, quello è un esempio pessimo. Noi ci riferiamo a servizi in cui può essere usato il back office, e i cui lavori possono essere svolti prevalentemente per via elettronica. Degli esempi? Uffici in cui anche senza una presenza fisica non si abbassa la qualità del lavoro svolto, magari l'Amministrazione dell'Ufficio permessi, o l'Ufficio caccia e pesca».A questo punto, però, diverrebbe fondamentale avere una buona connessione Internet, sulla scorta di quanto propugnato da Rocco Cattaneo in merito alla fibra ottica.«Quello della velocità della connessione è certamente un tema da sostenere. Un'iniziativa portata avanti, tra l'altro, da Garzoli, che vive in valle. Le valli vanno vissute, per far sì che si possano conoscere le problematiche, e la discussione con diversi amministratori locali PPD ci hanno aiutato a focalizzarli».Ma piuttosto che chiedere allo Stato di delocalizzare, non bisognerebbe rendere più attrattive le zone montuose anche per le aziende private? E come?«Un'altra misura sarà questa, ci stiamo lavorando. Vogliamo una buona qualità di vita per le valli, far sì che vi sia un'occupazione sia pubblica che privata e una buona connessione sia fisica che virtuale. Ripeto, ci stiamo lavorando, per cui sul come lasciamo un po'di suspence...».Il PPD ha fatto della difesa delle valli uno dei suoi punti centrali, eppure, come ha fatto notare il vostro ex granconsigliere Armando Boneff, i problemi principali sono negli agglomerati urbani (traffico, disoccupazione, dumping,...).«Il fatto di concentrare l'attenzione su un tema non vuol dire trascurarne altri. Abbiamo proposto degli atti parlamentari molto chiari in merito all'orientamento scolastico, per l'occupazione a medio termine, e per rivedere gli uffici di collocamento. Ci concentriamo sulle misure in cui lo stato può realmente intervenire. Esso, infatti, non crea occupazione, ma può sostenere il collocamento. Il traffico? Qui purtroppo è tabù, però esiste il lavoro da casa, un passo in più che permetterebbe di lavorare da qualsiasi valle (se esse fossero anche rese più attrattive dal punto di vista abitativo, come propugnato sempre dal PPD, ndr). Nelle zone montuose si assumerebbero meno frontalieri? Ogni tema, ormai, si può collegare al frontalierato. Pensando alle valli siamo rivolti soprattutto a occupare chi ci vive, non chi impiegherebbe un'ora e mezza per arrivarci. E in quelle zone, che sono l'80%, non dimentichiamo, del nostro Cantone, e sono a basso potenziale, c'è un forte legame col lavoratore locale. Insomma, è un mix di elementi che va portato avanti».I maligni dicono che state solo rincorrendo i voti di Montagna Viva, è così?«In realtà, le nostre ragioni sono semplici: in molti Comuni periferici vi sono buoni amministratori locali del nostro partito. Il loro lavoro va sostenuto, e sono una base importante per noi. Si è detto che uno dei motivi del risultato non eccezionale alle cantonali sia stato dovuto a uno scarso legame con la base, e il tema delle valli va proprio nella direzione di ritrovare questa unione».Un bacino di voti, dunque, importante, anche in vista delle comunali dell'anno prossimo...«Al di là del discorso elettorale, fare qualcosa è per le zone periferiche è vitale. Ascoltando le persone che ci vivono, e io mi sento preso in causa avendo parte della famiglia che vi risiede, si possono capire le necessità».
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