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02.10.15 - 11:480
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Gobbi presidente, Gobbi cane sciolto: ora il governo risponda

Natalia Ferrara Micocci (PLR) chiede chiarezza sul ruolo presidenziale di Gobbi e sulle sue dichiarazioni

BELLINZONA - Dopo la reazione dei consiglieri di Stato Vitta e Bertoli alle dichiarazioni del presidente del governo, Norman Gobbi, arriva un'interrogazione della deputata PLR Natalia Ferrara Micocci, che chiede chiarezza. «Nell’arco degli ultimi 3 mesi, il Consigliere di Stato Norman Gobbi, in particolare in qualità di Presidente del Governo ticinese, si è espresso in più occasioni su temi di interesse pubblico, assumendo posizioni cui la stampa ha dato rilievo nazionale, che, stando alle dichiarazioni – sempre a mezzo stampa – degli altri Consiglieri di Stato, non sarebbero affatto condivise dal Governo», scrive nel suo testo la granconsigliera. «Gli episodi preoccupanti sono almeno tre: in giugno le dichiarazioni sul flusso migratorio, in agosto quelle sulla coesione nazionale, e, proprio ieri, quelle relative alle trattative con l’Italia». Le affermazioni di Gobbi non è la prima volta che suscitano una reazione a livello parlamentare. La stessa Ferrara Micocci e la socialista Lisa Bosia Mirra in due interrogazioni avevano chiesto lumi sulle affermazioni di Gobbi sulla migrazione e sulla sua volontà di chiudere le frontiere. Il secondo episodio risale ad agosto, con il discorso di Gobbi tenuto in occasione della giornata degli ambasciatori nell'ambito del Festival del film di Locarno, parlando ancora una volta di migrazione ed evocando la coesione nazionale. «Quel 68% di cittadini che ha votato “sì” ai contingenti sull’immigrazione è solo la punta di un iceberg di malessere; un malessere che – se non dovesse essere riconosciuto e affrontato da parte dell’amministrazione e dalla politica federale – non potrà che crescere, fino a mettere a rischio la nostra stessa coesione nazionale», aveva dichiarato Gobbi. Affermazioni la cui gravità è evidente secondo Natalia Ferrara Micocci. «Mai prima era stata assunta dal Governo una simile posizione, espressa dal Ministro Gobbi in occasione di un importante incontro istituzionale, quale è la Conferenza annuale degli Ambasciatori, e, per di più, diffusa ai media su carta intestata del Consiglio di Stato», si legge nell'interrogazione. «Il Ministro delle Istituzioni parlava a titolo personale? Del suo partito di riferimento? E, soprattutto, cosa intendeva dire?». «Il contrario di coesione nazionale è scissione», continua Ferrara Micocci. «È palese che il Ministro Gobbi non possa auspicare una separazione del Ticino dal resto della Svizzera, ma allora perché usare toni tanto duri in astratto, che pregiudicano però concretamente i rapporti con Berna?». Ma veniamo all'intervista rilasciata dal ministro leghista alla NZZ sui rapporti Svizzera-Italia, posizioni «che non sembrano – per fortuna – condivise dagli altri Ministri, tanto da essere stata richiesta una seduta urgente per affrontare il tema». Ora però, grazie all'interpellanza della deputata liberalradicale, il governo dovrà dare delle spiegazioni. Queste le domande poste al Consiglio di Stato, Ferrara Micocci chiede: - Se le dichiarazioni del Ministro Norman Gobbi qui espresse in maniera succinta sono condivise, e per questo motivo non ancora rettificate formalmente e pubblicamente. . Se le dichiarazioni del Consigliere di Stato Gobbi hanno oltrepassato il limite della sua libertà di espressione personale per rapporto alla sua funzione istituzionale, ritenuto che è intervenuto pubblicamente in qualità di Presidente del Governo. - Se le dichiarazioni del Ministro Gobbi hanno causato reazioni, anche formali, da parte delle competenti Autorità federali, e, se sì, quali. La deputata chiede che, a rigor di legge, sia data risposta entro 60 giorni, richiamando anche le interrogazioni ancora inevase risalenti al mese di giugno, in modo da «fare chiarezza sugli episodi passati e, soprattutto, per definire la linea futura della rappresentanza del Governo ticinese da parte del suo Presidente».
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