Politica
23.11.15 - 08:400
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Cattaneo, «tra noi e il PPD è nato un flirt, ma da qui a parlare di fusione...»
Il presidente del PLR si difende. «Prima del mio arrivo, i rapporti fra i due partiti non erano così distesi. Chi non mi vuole me lo dica in faccia». E sulla perdita di consensi nel Sottoceneri è convinto che «i temi della Lega hanno saputo far presa»
BELLINZONA - I rapporti col PPD si stanno facendo sempre più stretti, e se ne prende il merito. Rocco Cattaneo, in una lunga intervista sul Corriere del Ticino, ha parlato di PLR a 360°, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa.
Per prima cosa, ha riconfermato il giudizio in merito alle federali: «al Nazionale siamo caduti in piedi, la conferma di Abate agli Stati è stata una vittoria piena. E Fabio è stato più minacciato da Franco Cavalli quattro anni fa che da Ghiggia al traino di una potente macchina di comunicazione. Lo dico senza polemizzare: tutti, a partire da voi dei media, avete venduto Ghiggia come un vincitore. E invece no: ha perso».
In vista delle comunali, la svolta leghista soprattutto del Sottoceneri non può far piacere. Cattaneo conferma che qualche problema c'è e che si dovrà lavorare. «Penso che i temi cavalcati dalla Lega, come il mercato del lavoro, ma anche la mobilità, abbiano fatto più presa nel Sottoceneri. Christian Vitta e il nostro Gruppo parlamentare stanno lavorando molto bene anche su questi temi cari al Luganese e al Mendrisiotto. I risultati li vedremo presto. Comunque il nostro motto è: lavorare con serietà e costanza: siamo una forza politica affidabile».
Non sarà facile trovare dei sostituti per Giovanna Masoni a Lugano e Moreno Colombo a Chiasso: di entrambi Cattaneo loda l'operato, e conferma che il problema sono i tempi stretti.
In merito al soccorso rosso, ovvero ai voti arrivati per Abate dal PS, e sui rapporti col PPD, con Lombardi in prima pagina sul settimanale di partito Opinione Liberale, ammette che «abbiamo flirtato con il PPD e con il PS, non lo nascondo. La garanzia non l’ha mai nessuno, ma se c’è stima e fiducia reciproca non vedo nulla di male nel ricevere dei voti dall’esterno del partito. Tra noi e il PPD è nato un flirt, si possono senz’altro allacciare alleanze, collaborare su temi puntuali, ma da qui a fondersi ce ne vuole. Molto probabilmente il ballottaggio di Abate e Lombardi ha beneficiato della distensione dei rapporti tra i due partiti»
Di cui, velatamente, si prende il merito. «Non mi metto medaglie, ma è risaputo che prima del mio arrivo tra i due partiti non c’era il clima odierno».
Dunque, non capisce le critiche al suo operato, ed è stufo di sentirsi dire che le comunali saranno il suo ultimo appuntamento da presidente. «Non resisterò neppure sino a lì? Allora, mi dica, di chi sono queste voci? Con me il partito sta crescendo, probabilmente dunque appartengono a persone a cui non piace l’andamento positivo del PLRT di quest’anno. In ogni caso vorrei conoscere queste persone per una birra e uno scambio di idee. Non polemizzo, ma chi non mi vuole me lo dica in faccia».
Infine, è favorevole al sistema di voto maggioritario.