Politica
14.06.16 - 15:210
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Torte e lana per la parità. «Se la legge interessasse gli uomini, sarebbe già applicata»
Il 14 giugno è una data importante per la parità dei sessi, USS e il Coordinamento donne della sinistra lo ricordano. «Mai una legge è stata così bistrattata», «il tempo dell'attesa è finito»
BELLINZONA - Il 14 giugno di 35 anni fa viene iscritto nella Costituzione svizzera l’articolo costituzionale per l’uguaglianza tra donne e uomini; 25 anni fa, il medesimo giorno, si svolge il primo sciopero nazionale delle donne in segno di protesta contro la mancata applicazione dell’articolo costituzionale. La legge federale sulla parità tra i sessi entrata in vigore il primo luglio 1996, è figlia di quello sciopero.
Ma la parità, spesso, è un obiettivo lontano, e oggi con diverse manifestazioni le donne lo hanno voluto ricordare. A Bellinzona, per esempio, Castelgrande è stato occupato dalle donne dalle 12 alle 14, dove sono state distribuite delle mini fette di torta «a dimostrazione che alle donne manca un’importante fetta del salario. Ma le donne vogliono tutta la torta, Perché la parità fa bene. Anche all’economia». come si legge nel comunicato di USS che ha promosso l'iniziativa.
«L’assedio alla parità è servito, e attorno alle donne e a una visione della società egualitaria, si stanno stringendo da più parti le morse di un esercito medievale che vorrebbe le donne regine del focolare e gli uomini eroi del lavoro. Forse trincerati nei loro castelli, non si sono accorti che il mondo è rotondo e il cielo ha due metà! Viviamo in un pesante e crescente clima di restaurazione culturale in base a cui per un presunto ordine naturale le donne dovrebbero starsene a casa e lasciare agli uomini il lavoro. E questa restaurazione si sta annidando tanto in modo subdolo e sotto traccia, quanto plateale, attaccando le conquiste dei diritti delle donne, faticosamente ottenuti», prosegue la nota. Gli obiettivi, in questo 14 giugno, sono ambiziosi: rispetto della legge, controlli e pene più severe per chi non lo fa.
«Mai una legge è stata tanto bistrattata e ignorata. Del resto è la realtà a parlare a chiare lettere: il salario di un uomo e di una donna differiscono ancora in media del 15%, e ciò malgrado la legge sulla parità dei sessi sia entrata in vigore 20 anni fa. Se questa legge interessasse gli uomini, sarebbe già stata applicata da tempo», si chiude la nota.
Anche il Coordinamento delle Donne della sinistra ha voluto far sentire la sua voce, ricoprendo simbolicamente monumenti in sette città diverse di lavori a maglia. «Intrecciare i fili a maglia per avvolgere il piedistallo che regge queste grandi personalità è un modo per dare visibilità al fondamentale lavoro delle donne in tutte le epoche. Diverse decine di metri quadrati di maglia colorata che con pazienza e tenacia diverse donne hanno preparato durante un mese per dimostrare la tenacia e la volontà di ottenere finalmente, dopo 35 anni, la parità tra donna e uomo votata il 14 giugno 1981 dalla popolazione svizzera», si legge sul profilo Facebook. «Ancora oggi la maggior parte del lavoro delle donne è invisibile poiché si svolge prevalentemente tra le mura domestiche. Un lavoro donato gratuitamente alla propria famiglia e di cui beneficia tutta la società. Un tempo non remunerato messo a disposizione dalle donne il cui valore monetario l’Ufficio di statistica stima a 241 miliardi di franchi, precisando come il 75% delle ore di lavoro non remunerato viene assorbito dai lavori domestici, svolti principalmente dalle donne», che spesso sono attive, sovente a tempo parziale, anche nel mercato del lavoro. Senza però la sufficiente parità, mettendo in difficoltà le donne nella vecchiaia e nel caso in cui desiderino divorziare. «Sono passati 35 anni, abbiamo esaurito il tempo dell’attesa. La parità è un diritto! E non siamo disposte a sopportare un altro rovescio dalla politica. "Fare calzetta" questo 14 giugno è un atto politico, non invisibile».