Politica
01.07.16 - 17:150
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Bottinelli, «mobility princing? Sì, ma...»
L'esponente dei Verdi illustra il punto di vista del gruppo ecologista sulle misure proposte ieri. «Sbagliato penalizzare chi già ora usa il treno. Poi attenzione alle valli e bisogna agire per flessibilizzare il lavoro»
BELLINZONA - I Verdi gradiscono un sistema a pagamento per entrare nelle città in auto nelle ore di massimo traffico, ma escluderebbero dal "pacchetto" mobility pricing chi già oggi utilizza il treno. Inoltre, servono dei correttivi sul piano del lavoro per rendere possibile l'attuazione del progetto. È ciò che ci spiega Jessica Bottinelli.
Come ecologisti, vedete di buon occhio le misure presentate ieri?«I Verdi del Ticino accolgono con favore l’idea di testare un sistema di pagamento per il traffico negli orari di punta in entrata degli agglomerati urbani. Il sistema di road pricing ha contribuito in maniera molto efficace a ridurre l’impatto del traffico pendolare in diversi importanti agglomerati nord europei (su tutti si pensi a Londra e Stoccolma). L’idea di introdurre delle tariffe che vadano a scoraggiare l’utilizzo del mezzo privato durante le ore di punta appare una soluzione ottimale per diminuire significativamente il traffico pendolare e parassitario, fungendo al contempo da eccellente stimolo per la condivisione dell’automobile».
E per quanto concerne i mezzi pubblici?«Riteniamo invece del tutto inopportuna la proposta di applicare tali balzelli anche al traffico ferroviario, in quanto ritengono concettualmente sbagliato tassare chi già oggi assume un comportamento virtuoso per recarsi al proprio posto di lavoro».
Le zone periferiche potrebbero pagare lo scotto di una politica del genere, concorda?«Una particolare attenzione dovrà essere data sicuramente alle zone periferiche, che non potranno in ogni caso essere considerate alla stessa stregua delle realtà urbane del fondovalle. In quest’ottica ci si dovrà spingere necessariamente a garantire un servizio pubblico minimo più capillare, e una serie di maggiori infrastrutture per l’interconnessione con i mezzi di trasporto sul fondovalle».
Non muoversi nelle ore di punta significa anche adeguare il lavoro. Come?«A livello più generale, pensiamo che molto debba ancora essere fatto per migliorare la flessibilità degli orari lavoro e le possibilità di telelavoro, che contribuirebbero in maniera significativa a ridurre il traffico negli orari di punta. Da questo punto di vista già l’amministrazione cantonale potrebbe attivarsi per garantire molti servizi con questo sistema, che consente al contempo una migliore conciliabilità famiglia lavoro».