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01.08.16 - 10:250
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

«La mia Svizzera, la mia patria»: gli auguri dei politici

Sui social, in molti hanno voluto dedicare un pensiero alla festa nazionale svizzera, fra bandiere, foto e una buona dose di orgoglio e bisogno di accoglienza

BELLINZONA - Sentirsi svizzeri, oggi, passa anche dai social network. Facebook è agghindato per la festa nazionale: pensieri, auguri alla patria, e soprattutto tante bandiere. E fra loro, molti politici. Norman Gobbi non fa mancare un piccolo tutorial su come vanno posizionate le bandiere, Cassis e Vitta postano foto, Bühler immagini dei preparativi della festa UDC e video degli interventi. Di ieri l'augurio del Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli. «Non sono tempi facili, c'è maggiore incertezza e si cercano punti di riferimento sicuri. Il primo agosto, da sempre un giorno speciale per noi svizzeri, assume quest'anno un significato particolare. È bello sentirsi parte di una comunità così unità nella diversità, con valori condivisi, libera e solidale. Buon settecentoventicinquesimo compleanno cara Svizzera, buon primo agosto amici». Orgoglio e un'esortazione a vivere "in modo svizzero" da parte del Consigliere Nazionale Marco Romano. «Amo la Svizzera, il Ticino e Mendrisio, sono grato di esserci nato, di essermi formato, di vivere la mia famiglia, di poter lavorare e nel contempo rappresentare i Ticinesi nell'Assemblea federale! Non solo oggi, ma tutto l'anno! Vivo in un Paese che non necessita d'esser festeggiato, ma che va vissuto attivamente e onorato ogni giorno! Facciamo noi stessi, tutti insieme, tutto quanto possibile e meglio per la nostra Svizzera. Chi solo critica e si lamenta è parte del problema e non della soluzione. Smettiamo di dire cosa non è svizzero, ma viviamo ogni momento e contesto (valori, tradizioni, economia locale, territorio, solidarietà, sicurezza) in maniera Svizzera. Esaltiamo le nostre forze, valorizziamo quanto realizzato e non guardiamo passivi "all'altro o agli altri". W LA SVIZZERA e W IL TICINO! Buon 1 agosto amiche ed amici compatrioti: fierezza, amor patrio, impegno e attenzione al locale ogni giorno!». Anche i Verdi hanno espresso il loro pensiero. «Oggi festeggiamo il compleanno della Confederazione. La consideriamo come una casa: la nostra comunità è frutto di un insieme di persone, cittadine e cittadini, che fanno parte di un tutto. Per essere tale, una nazione deve poter comunicare al suo interno con i miglior propositi: apertura verso il prossimo, rispetto per il territorio, lungimiranza, per poter garantire un futuro migliore a coloro che la erediteranno. Per questo auspichiamo una visione coraggiosa: che abbandoni le energie dannose per la nostra salute, che si concentri su un’economia pulita, che si prenda cura in maniera sana dei suoi abitanti. Buon compleanno Svizzera». Parla di accoglienza anche oggi Lisa Bosia Mirra del PS. «Libertà e fratellanza. Solidarietà e giustizia. Rispetto della diversità e comunanza tra i popoli. Questa è la Svizzera che amo e che voglio lasciare in eredità alle prossime generazioni. Non c'è spazio per l'intolleranza nel cuore di chi si riconosce in una Svizzera pacifista, aperta e solidale. Disarmo, cooperazione, redistribuzione del reddito, uguaglianza e pari opportunità per tutti. La mia Svizzera». Il tema tocca anche Giorgio Fonio, che posta una foto scattata al torneo di calcio di questa mattina a Chiasso contro il razzismo, in cui ha arbitrato. «Solidarietà, lotta alle discriminazioni, difesa dei nostri valori e impegno umanitario nel rispetto della nostra tradizione. Questo è quello vorrei fare ogni giorno cercando di onorare la nostre amata Patria! Grazie Svizzera per farmi sentire ogni giorno una persona felice e fortunata di essere nata in questa fantastica nazione». Felice di festeggiare l'avvenimento il presidente dell'UDC Piero Marchesi. «Il 1 Agosto, la festa nazionale. È sempre una grande emozione. Un giorno speciale per chi come me ama il proprio Paese e vuole difenderlo. Evviva la Svizzera». Da sottolineare come in molti ricordino le strofe dell'inno nazionale: se durante gli Europei c'era stata polemica perché i giocatori rossocrociati non lo cantavano (o almeno la maggior parte), in Ticino sembra continuare a piacere e soprattutto ad essere conosciuto.
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