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Politica
24.08.16 - 17:330
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Illi per la poligamia. Quadri: «altro che inviti in Chiesa, fate fagotto e cambiate continente»

«Gli uomini hanno più appetito sessuale», giustifica la donna. «Questo è il pensiero dei predicatori musulmani presenti nel nostro Paese, che con la Svizzera non hanno nulla a che fare», scrive il Consigliere Nazionale

LUGANO - Nora Illi, la 32enne convertita all'Islam che aiutò Nekkaz a mettere in atto la sua provocazione a Locarno contro la legge sulla dissimulazione del burqa, torna a far parlare di sé. Qualche tempo fa si era raccontata al nostro portale, ora a RP Online ha sostenuto la poligamia. «Offre diversi vantaggi, e fa parte della cultura islamica", ha spiegato. «Tanti uomini hanno un'amante, molti matrimoni finiscono. Gli uomini hanno più appetito sessuale rispetto alle donne, se potessero avere più mogli sarebbe la soluzioni. E ciascuna di esse avrebbe gli stessi diritti delle altre». Una presa di posizione che ha fatto discutere, su cui è intervenuto via Facebook il Consigliere Nazionale leghista Lorenzo Quadri. «Certo che questa donna, moglie del portavoce del sedicente consiglio centrale islamico svizzero di Nicolas Blancho (a cui la SSR continua a dare spazio, visibilità e legittimità: è per questo genere di "servizio pubblico" che paghiamo il canone più caro d'Europa?) è una "benedizione". Nel senso che racconta, senza farsi problemi di sorta, i progetti aberranti degli islamici radicali presenti in Svizzera: si comincia con burqa, burkini, strette di mano negate, si prosegue con la sharia e la poligamia e nessuno sa dove si andrà a finire», scrive. E attacca la sinistra, che la approva e denigra gli avversari. Tornando a Nora Illi, i suo argomenti sono definiti da Quadri «allucinanti. Una marea di scempiaggini da far accapponare la pelle. E non se li è mica inventati lei. Non sono frutto di delirio personale. È il pensiero di vari predicatori musulmani presenti nel nostro paese, magari finanziati con soldi esteri. I quali però, più furbi della Illi (sembrerebbe non ci voglia molto), rapportandosi con gli "infedeli" parlano di rispetto delle leggi del paese e di "volemose" bene, ma dietro le quinte... E i buonisti-coglionisti naturalmente ci cascano come polli». «Le baggianate della Illi non hanno nulla a che fare con la Svizzera. Come nulla a che fare con la Svizzera ha chi tali baggianate le pronuncia; e ci crede pure. Ma stiamo scherzando? Cosa ci stanno a fare da noi simili soggetti? Passi lunghi e ben distesi! Che se ne vadano nei paesi dove le loro elucubrazioni trovano applicazione. Mai e poi mai gli permetteremo di importarle da noi. E questo vale anche per chi ha il passaporto rosso: troppo comodo approfittare dei vantaggi che esso comporta (magari sottoforma di sussidi pagati dal contribuente) per poi stare qui a negare i fondamenti stessi della nostra società. Fare fagotto e cambiare continente. Altro che multikulturalità, altro che "bisogna aprirsi"! Altro che - non se ne abbia a male Mons Lazzeri - inviti in Chiesa!», attacca ancora il leghista.
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