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Politica
05.09.16 - 15:150
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

L'allarme del dottor Cavalli. «Media, aiutateci contro teorie che sfruttano la dabbenaggine della gente»

Il medico, partendo dal caso di Eleonora, lancia l'allarme su teorie alternative, «che non vanno bene quando si deve scegliere se vivere o morire». Chi ci crede e cos'è il metodo di Hamer?

BELLINZONA - Ryke Geerd Hamer era un medico internista tedesco. La sua convinzione che i tumori hanno origini psichiche, in particolare sono causati da traumi, nacque in lui quando il male lo colpì ad un testicolo. Guarì e disse che il motivo della malattia era lo shock per la morte del figlio. Da qui è nato il metodo Hamer, che osteggia le cure scientifiche, sostenendo che lo stress della diagnosi basterebbe a privare l'individuo della sua forza vitale. Eleonora, la giovane italiana, ricoverata anche a Bellinzona, era seguace del metodo Hamer, ed è morta a 18 anni di leucemia, nei giorni scorsi c'è stato il caso di una giovane mamma a Rimini. Sono numerose le teorie alternative alla medicina scientifica che si stanno diffondendo, e il dottor Franco Cavalli è preoccupato. «Riguardo il caso di Eleonora, voglio precisare che non è vero che ha ricevuto a Bellinzona una terapia alternativa. Hanno cercato di convincerla a sottoporsi alla cura, poiché oggi la maggior parte delle leucemie si possono sconfiggere, ma lei ha rifiutato. In quei giorni le è stato dato del cortisone per farla stare meglio, però non come alternativa», precisa.Come giudica la storia di Eleonora, anche se non è venuto a contatto direttamente con la ragazza?«Secondo me è una tragedia, a quell'età queste forme di leucemie si guariscono nella maggior parte dei casi, ed è frutto di una serie di false idee che girano sul fatto che le malattie si possano curare con terapia alternative. Non è il primo caso di una giovane in fin di vita che ci arriva. È un insegnamento a non dare ascolto a queste sirene che riempiono la testa di scemenze, per cui la gente comincia a credere che il magnesio, la vitamina C o il massaggio sotto i piedi può risolvere un problema che può essere guarito solo con la chemioterapia».Qualche suo collega in Italia ha parlato di sconfitta della medicina, concorda?«Sì, lo è, ma è una sconfitta anche della famiglia e di gente che mette in giro scemenze che fanno girare la testa. Si pensa di saperne qualcosa in più e si prendono decisioni fuori di testa. È una sconfitta della medicina perché mostra che c'è gente che non crede più in ciò a cui dovrebbe bensì crede in fantasmi e ricette medievali».Quali sono le teorie alternative di cui venire a conoscenza?«Ci sono migliaia di proposte alternative. Quando si tratta di un tumore che non possiamo guarire non è un problema, lo diventa quando invece il tumore potrebbe essere guarito e la persona muore perché si rifiuta di farsi curare».Come mai fanno presa sulla gente? C'è sfiducia nella medicina?«Ci sono tante ragioni. In effetti si vede sfiducia, come si può dire che una parte della medicina, pensando troppo ai soldi, ha perso la faccia, inoltre c'è sfiducia verso le ditte farmaceutiche che approfittano delle malattie per far soldi. Vedo anche una tendenza esoterica per cui si crede nei santoni indù eccetera. Ci sono parecchie ragioni che fanno sì che alcune credenze siano diffuse, ma anche voi media dovete contribuire a non diffonderle e a informare».La famiglia di Eleonora aveva già perso un figlio, probabilmente non credeva nella medicina. E sarebbe questo per loro il trauma che ha fatto ammalare la ragazza...«Non li conosco, non voglio e non posso giudicare. Ho avuto a che fare con giovani che erano malati di tumore e che erano arrivati da noi quasi in fin di vita dopo aver seguito ricette strane, e li abbiamo salvati. La responsabilità è di chi mette in giro certe fandonie, approfittando della dabbenaggine di alcune persone per fare soldi».Uno dei punti su cui si discuteva era che i genitori non hanno firmato l'autorizzazione a sottoporsi alla chemio perché minorenne, con lei d'accordo. I ragazzi a quell'età sono abbastanza maturi per decidere?«Io penso di sì ma un conto è la realtà e un altro quello che dice la legge. Noi vediamo spesso ragazzi anche più giovani, che colpiti dalla malattia mostrano una maturità superiore a coetanei sani».Ma le sono già capitati casi simili?«Di casi a questa età, con tumori guaribili e che abbiano sempre rifiutato, è la prima volta. Ricordo appunto, come dicevo, due giovani con un tumore ai linfonodi che erano stati in cura per un anno dai soliti guaritori ed erano arrivati in fin di vita, poi salvati. Non rammento invece casi di giovani come Eleonora, per quanto riguarda altre età sì. Penso sia diverso se qualcuno di ottant'anni rifiuta la cura, e dipende molto dal tipo di tumore, dall'età e dal vissuto della persona».Chi sono le persone che credono alle teorie alternative?«Gli studi che sono stati effettuati mostrano che sono di più coloro che si trovano nella parte culturale tedesca che non latina. È gente mediamente istruita, con una buona istruzione di base senza aver studiato medicina: sono loro a credere più della gente meno istruita. Non è infatti essa che rifiuta le cure ma la classe che ha una mezza informazione».La diffusione di queste credenze e stili di vita tra i giovani la preoccupa?«Mi è capitato di vedere diverse persone che seguono queste teorie, di solito, magari dopo qualche resistenza, si fanno curare. Non condannerei dunque queste cose, a me vanno bene finché rimangono nell'ambito di decidere cosa mangiare o che cosa fare, ma non quanto si tratta di scegliere se vivere o morire».
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