Politica
06.10.16 - 18:000
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Tassa sul sacco, irrompe il PPD. «Si rispetti il principio di causalità ma anche le autonomie comunali»
Per i popolari democratici, giusto rispettare il principio di causalità, ma non si deve penalizzare il lavoro dei Comuni che hanno già un regolamento. Il partito redige un suo rapporto sulla questione
BELLINZONA - Principio di causalità unito al rispetto delle autonomie comunali. Per il PPD, sono questi i due pilastri su cui dovrebbe basarsi il finanziamento della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
A marzo 2014, il Consiglio di Stato propose di fissare nella legge cantonale il principio secondo cui tutti i Comuni coprono le spese di raccolta e smaltimento dei rifiuti mediante una tassa di base, una tassa sul sacco e
altre tasse causali (p. es. ingombranti, vegetali, ecc…). Una tassa uguale per tutti i Comuni, nelle intenzioni, contraddetta dall'annullamento del regolamento sui rifiuti della Città di Lugano, "per il motivo che la tassa di base dovrebbe essere differenziata in funzione del tipo di economia domestica», scrive il PPD in una nota, ribandendo come anche il Sorvegliante dei prezzi opti per una differenziazione di base.
«Il rapporto del Consiglio di Stato prevede inoltre che i Comuni debbano fissare il prezzo del sacco all’interno di una forchetta decisa anno per anno dal Cantone. Secondo le valutazioni del Dipartimento del territorio la modifica di legge proposta dal Consiglio di Stato comporterà la revisione dei regolamenti di 71 Comuni ticinesi che non prevedono la tassa sul sacco (che saranno costretti a introdurla), ma pure la revisione dei regolamenti di quei 59 Comuni che già prevedono la tassa sul sacco (che dovranno quindi modificarne il prezzo, rivedendo di conseguenza gli importi della tassa di base)». Per quanto dunque «il rapporto di causalità sancito dal diritto federale debba essere applicato su tutto il territorio cantonale», il Partito Popolare Democratico ritiene che «occorra tenere conto delle particolarità e delle esigenze specifiche dei Comuni e, soprattutto, che occorra preservare il lavoro dei tanti Comuni che hanno già adottato regolamenti conformi al diritto federale, anche sulla base di decisioni popolari delle rispettive comunità».
Con un velato rimprovero, viene ricordato come per dieci anni il Governo non è mai intervenuto nei confronti dei Comuni inadempienti e dunque «non può ora
pretendere di imporre a tutti i Comuni la propria visione sul finanziamento della gestione dei rifiuti».
Il PPD dunque ha deciso di presentare un suo rapporto sull'iniziativa parlamentare elaborata "Per l'introduzione della tassa sul sacco cantonale", in cui «ribadisce la necessità di osservare il principio di causalità nel finanziamento della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, esplicitando la facoltà (e l’obbligo) per il Consiglio di Stato di emanare dei regolamenti sostitutivi nel caso in cui i Comuni, dopo diffida, non dovessero adottare
dei regolamenti conformi al diritto federale», una soluzione che «consenta di coniugare il rispetto del principio di causalità con il rispetto dell’autonomia comunale (uno dei pilastri della nostra Confederazione), evitando una lunga e laboriosa modifica dei regolamenti di tutti i 130 Comuni ticinesi».