Politica
08.11.16 - 15:050
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Pamini e il no al mercato dei Municipali. «La sinistra è rimasta fermissima sullo status quo»
Il deputato di Area Liberale commenta la bocciatura della sua proposta. «Lega e Montagna Viva l'hanno sostenuta, i pipidini un po' sì e un po' no. In altri Cantoni già si fa»
BELLINZONA - Il Parlamento ha detto no al cosiddetto mercato dei Municipali, ovvero alla possibilità di candidarsi ed essere eletti anche per un Esecutivo che non è quello del comune in cui si è domiciliati. La proposta, che aveva fatto discutere, era di Paolo Pamini e Sergio Morisoli di Area Liberale, e voleva alzare di livello il dibattito politico, permettendo una carriera politica all'interno dei Municipi.
Franco Celio del PLR aveva redatto il rapporto di maggioranza in cui si chiedeva di respingere l'idea e rimanere allo status quo, mentre Boris Bignasca in un rapporto di minoranza accoglieva la proposta, a condizione che, una volta eletti, si prendesse il domicilio nel comune dell'Esecutivo in cui ci si apprestava a sedersi.
Il rapporto di Celio ha raccolto 59 voti favorevoli, mentre contrari sono stati 19 deputati, con 3 astenuti.
Pamini su Facebook ha così riassunto il voto, ringraziando Bignasca a Bacchetta Cattori per il sostegno col rapporti di minoranza. «Lega e Germano Mattei di Montagna Viva (hanno votato) a favore di più diritti di scelta dei cittadini elettori, PPD un po' sì e un po' no, la sinistra (PLR, PS, MPS, Comunisti) fermissimi sullo statu quo. Peccato che da decenni a livello cantonale già è così (nel 1991 Alex Pedrazzini venne eletto in Governo quando era un cittadino... vodese!) e che San Gallo, Turgovia, Soletta, Vallese e Svitto pure da decenni conoscono elezioni aperte anche ai non residenti».