Politica
25.01.17 - 22:000
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Righini, «Lega, PPD e PLR, forti con i deboli e deboli con i più forti»
«Con la popolazione, sono dei cinici controllori contabili, con le aziende usano una sconcertante manica larga», scrive il presidente socialista.
di Igor Righini, presidente PSLe alte sfere di PPD-PLR e Lega si dimostrano forti con i deboli e deboli con i più forti: nei confronti della popolazione sono dei cinici controllori contabili che tagliano nelle prestazioni sociali, ma quando si tratta di multinazionali, concedono regali fiscali con una sconcertante manica larga.
Il PS invita perciò a votare NO ai tre referendum e NO alla Riforma III al fine di richiedere ai partiti di maggioranza una politica più equa e più attenta ai problemi reali della popolazione.
Giunti nel vivo della campagna in vista del 12 febbraio, il doppio discorso degli esponenti di PPD-PLR e Lega è palese.
Da un lato agiscono come dei cinici controllori contabili, come se le persone fossero dei numeri. Impongono maggiori sacrifici a chi ha sempre meno decidendo di tagliare negli assegni alle famiglie, nei sussidi cassa malati, nelle cure a domicilio e nella giustizia.
Dall’altro, con l’appoggio incondizionato alla Riforma III, vogliono concedere privilegi alle multinazionali e regali fiscali alle grandi imprese con una sconcertante manica larga. E come se non bastasse, banalizzano le perdite miliardarie della Riforma fiscale III per gli Enti pubblici, in particolare per i Comuni.
Un’esagerazione criticata anche dall’ex-Consigliera federale responsabile delle finanze della Confederazione Eveline Widmer-Schlumpf e da Christian Wanner, l'ex presidente PLR dei direttori cantonali delle finanze. Critiche mosse anche da destra, oltre che da sinistra, a dimostrazione di quanto il rifiuto della Riforma III sia d’interesse pubblico.
Forti con i deboli e deboli con i più forti: i partiti di maggioranza hanno usato due pesi e due misure anche quando, con l’amnistia cantonale, hanno proposto uno sconto del 70% sulle imposte da pagare a chi avesse autodenunciato al fisco dei capitali non dichiarati. Una misura contestata dal PS e annullata dal Tribunale federale. Alla luce dei 4,22 miliardi (ben 4’222 milioni) emersi sinora, l’amnistia fiscale genera 397 milioni di franchi per Cantone e Comuni: se il regalo del 70% che i partiti di maggioranza volevano concedere non fosse stato contestato e annullato, il Cantone avrebbe perso ben 150 milioni di franchi e i Comuni 100!
È dunque evidente che queste decisioni delle alte sfere di PPD-PLR e Lega non vanno nell’interesse della gente, ma a favore delle multinazionali, delle grandi aziende e degli azionisti che incassano dividendi sempre più alti sulle spalle dei lavoratori.
Il PS lancia perciò un appello all’insieme della popolazione affinché accolga l’opportunità delle votazioni del 12 febbraio per esprimere un messaggio volto a frenare l’arroganza di questa politica votando NO ai tre referendum cantonali e NO alla Riforma III.
In seno alla popolazione, anche nell’elettorato di PPD-PLR e Lega, ci sono tutt’oggi molte persone che hanno a cuore il servizio pubblico, che ritengono sia giusto porre un limite all’individualismo dilagante; persone di tradizione radicale, con uno spirito cristiano o un’anima sociale per cui non è accettabile che dei loro concittadini siano messi da parte e subiscano dei tagli a prestazioni indispensabili a vita dignitosa mentre si propongono ulteriori regali fiscali alle multinazionali.
Uno Stato che mantiene salda la società e che impedisce l’esclusione dei più deboli è un nostro prezioso patrimonio comune. Votiamo NO ai tre referendum cantonali e NO alla Riforma III per difenderlo dagli attacchi che intendono smantellarlo al fine di concedere ulteriori privilegi a chi non ne ha bisogno.