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08.02.17 - 12:180
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

La segnalazione è partita dall'interno del Dipartimento delle Istituzioni. «Condanno l'accaduto»

Un comunicato stampa del Dipartimento di Gobbi svela come a far partire l'inchiesta sia stata Capo Sezione della popolazione a.i. Morena Antonini. «Approfondiremo ogni situazione dubbia»

BELLINZONA - Il caso dei quattro arresti, fra cui un impiegato e un'ex impiegata dell'Ufficio migrazione, è partito da una segnalazione da parte della Capo Sezione della popolazione. Lo svela il Dipartimento delle Istituzioni di Norman Gobbi, che in comunicato prende posizione sulla vicenda, condannando l'operato delle persone finite in carcere. «Il Dipartimento delle istituzioni ha preso atto dell’arresto di un collaboratore e di un’ex collaboratrice dell’Ufficio della migrazione. Le ipotesi di reato nei loro confronti sono di furto, corruzione passiva e infrazione alla Legge federale sugli stranieri. L’inchiesta ticinese è stata aperta lo scorso anno a seguito della denuncia da parte della Capo Sezione della popolazione a.i. Morena Antonini alla Magistratura. Il Dipartimento delle istituzioni informa che la collaborazione con gli inquirenti è stata, è e continuerà ad essere completa, come avvenuto in questi mesi», si legge in una nota prontamente diffusa dal DI. Il Consigliere di Stato Norman Gobbi «condanna l’accaduto e deplora che funzionari abusino della fiducia posta nei loro confronti da parte dell’Amministrazione cantonale e della cittadinanza». Il fatto che la segnalazione sia partita dall'interno del Dipartimento è un segnale positivo sottolineato nel comunicato. «La segnalazione da parte della direzione della Sezione della popolazione agli organi di polizia è sinonimo di funzionamento dei controlli interni e dell’attenzione posta su questo fronte». L'attenzione non viene mai abbassati, anzi «i nuovi controlli interni e le nuove procedure che saranno introdotte con la riorganizzazione dell’Ufficio migrazione, decisa la scorsa settimana, sono state elaborate anche sull’esperienza maturata nella collaborazione con la Polizia cantonale nell’ambito di questa specifica inchiesta. Per ogni situazione dubbia saranno ordinati approfondimenti amministrativi e saranno adattati gli eventuali provvedimenti necessari, allo scopo di impedire la possibilità del ripetersi di illeciti».
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