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18.02.17 - 18:540
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Si inserisce Righini. "Il problema non è Gobbi, ma gli abusi nel mercato del lavoro. Assumiamo 20 ispettori"

Il presidente del PS ritiene che sia ora di dare seguito a quanto votato dal popolo col controprogetto a "Basta col dumping salariale in Ticino". In settimana il partito deciderà se compiere passi istituzionali

BELLINZONA - Sul caso permessi, interviene, interpellato da La Regione, anche il presidente del PS Igor Righini. Che, invece di occuparsi di Gobbi (il tema dimissioni è, a suo avviso, in questo momento poco importante), chiede che vengano assunti immediatamente 20 ispettori del lavoro. Ciò che chiedeva, in fondo, il controprogetto a "Basta col dumping salariale in Ticino", approvato alle urne a giugno. L'audit, infatti, voluto dal Governo e contestato da più parti, servirà a poco. "Bisogna soffermarsi sui fatti. Cosa è successo? Come mai è capitato? Così che la lettura di questi fatti possa garantire la base per tornare a operare in modo efficiente", afferma. Le vicende attuali, secondo Righini, dimostrano, al contrario di quanto sostenuto da molte forze politiche (e lui cita in particolare Fabio Regazzi), dimostrano che "la presenza dello Stato è centrale nella vigilanza del mondo del lavoro". Dunque, vanno assunti gli ispettori voluti dal popolo, "ne vogliamo 20 perché è giusto utilizzare tutte le risorse che il controprogetto approvato dal popolo permette". Il PS deciderà in settimana se compiere dei passi istituzionali, ma per Righini il problema non si ferma solo a quanto accaduto coi permessi. "C'è una situazione esterne che va approfondita. I sindacati denunciano quasi quotidianamente casi di abuso e sfruttamento delle persone nel mondo del lavoro. Lo Stato non può limitarsi a prenderne atto ogni volta che capita un episodio grave, sostenendo che è un caso isolato. In verità ormai siamo di fronte a un substrato collegato al mondo del lavoro che va estirpato a beneficio e salvaguardia dell'economia che ha un comportamento etico e corretto".
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