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Politica
22.03.17 - 09:330
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

La GISO con una petizione chiede le dimissioni di Quadri. "Altro che errore sulla fake news, distoglie l'attenzione dai problemi di Gobbi"

I giovani socialisti contestano la versione del Consigliere Nazionale. "Ci sembra il minimo che si informi su ciò che condivide. Così facendo alimenta solo l'odio per i migranti"

BELLINZONA  - Una condivisione su Facebook che è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sta facendo discutere il fatto che il Consigliere Nazionale Lorenzo Quadri abbia postato sul suo profilo Facebook, l’altro giorno, una  fake news riguardante una rivolta di profughi in Itala, ovvero una notizia poi rivelatasi falsa.

Sono parecchie quelle che girano per la rete, e lo stesso Quadri ha ammesso l’errore, però per la Gioventù Socialista non basta: i giovani socialisti sono stufi e vogliono che il leghista si dimetta. In merito, hanno messo online una petizione.

"Oggi ho visto un unicorno rosa andando a scuola". Cosa direste al vostro amico che dice una cosa del genere? Basta dire cazzate! Purtroppo il web è pieno di notizie false, più e meno riconoscibili. E purtroppo ci sono politici che sfruttano queste fake news per alimentare la xenofobia dilagante e promuovere così la loro politica di chiusura. Basta stare zitti a vedere come i politici di questo cantone mentono spudoratamente e usano le persone in fuga come capro espiatorio! Lanciamo un chiaro segnale!”, hanno scritto, prima di condividere, anche loro su Facebook, la petizione, che si può firmare sul classico sito change.org.

“Innanzitutto: si continui ad approfondire, con la presunzione d’innocenza ma anche con la consapevolezza della gravità dei casi, lo scandalo dei permessi scoppiato in mano al Dipartimento delle Istituzioni di Norman Gobbi e lo scandalo di Argo 1, nel quale Gobbi sembrerebbe nuovamente coinvolto. Non vogliamo che il nostro comunicato distolga l’attenzione da questi scandali, come forse vorrebbe il consigliere nazionale Lorenzo Quadri.

Ma così non si può più andare avanti. Lunedì 20 marzo il consigliere nazionale Quadri ha condiviso su Facebook una notizia. Come sappiamo, Facebook non è al giorno d’oggi una piattaforma qualsiasi, è il posto dove moltissime persone – giovani in primis – si informano. Ci sembra dunque il minimo pretendere, almeno dai rappresentanti delle istituzioni federali, che le informazioni condivise non siano palesemente false, manipolate, ingigantite. Cosa che invece è il caso per la notizia condivisa da Quadri, come da lui stesso ammesso in un secondo tempo.

Una bufala, proveniente da uno dei blog “acchiappaclick” tra i più ambigui d’Italia. Noi, che conosciamo un po’ Quadri e le logiche della politica, non crediamo che egli sia una persona ingenua e incapace di informarsi sulla bontà di informazioni di base come quella postata. Questo secondo noi aggrava la situazione. Quadri tenta semplicemente di distogliere l’attenzione dal proprio ministro in difficoltà e di fomentare odio verso i migranti, che poi monetizza con la sua attività politica. Non dimentichiamo che Quadri è uno dei pochi politici che di politica ci vive (Consigliere nazionale, municipale a Lugano, direttore di giornale di partito). A proposito di “Fallitalia” e di “culo al caldo”…

Noi diciamo basta! Il nostro Cantone non può più sopportare una politica che prende in giro le persone, e che non affronta i problemi gravi e incombenti (crisi migratoria compresa) che ci aspettano.  E lo dimostreremo, invitiamo infatti a chiunque sia stufo di questi comportamenti scorretti e controproducenti, a firmare la seguente petizione. Rivoltiamo questo Cantone e questi politici che nulla di buono portano al nostro futuro: Cambiamo ciò che ci disturba!”.

Insomma, non credono alla buona fede e all’errore di Quadri, e vogliono che se ne vada. Vedremo quante persone firmeranno una petizione che, comunque, difficilmente potrà avere effetti pratici se non, eventualmente, mettere il leghista dinanzi a una possibile scontentezza verso il suo modo di agire. Al momento in cui pubblichiamo la notizia, ci sono 51 sostenitori della petizione.
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