“Sarà perché Comano fa rima con... Romano, - si legge sull’ultimo numero di Opinione Liberale - fatto sta che la presenza del Consigliere nazionale PPD e candidato alla ulteriore poltrona (di sindaco di Mendrisio) sulle “onde” dell’emittente RSI, è improvvisamente esplosa. La sera della presentazione alla stampa del candidato PPD, il Quotidiano, all’interno della medesima edizione dedica l’approfondimento al tema delle casse malati. Ospiti in studio: Marina Carobbio e... ovviamente Marco Romano. Quanto meno mancanza di sensibilità politica, per non pensare male”.
“Un caso isolato? Neanche per idea. - prosegue il foglio liberale radicale - Basterebbe andare a ripescare il numero di interventi di Romano sulle altre reti RSI, specie quelle radiofoniche. Ma sarebbe esercizio superfluo, perché il risultato sarebbe uno: onnipresente. Ma ancor peggio è la scivolata di quando ormai mancavano 10 giorni all’elezione: la deputazione ticinese alle Camere incontra il sindacato syndicom per discutere della chiusura degli uffici postali, un tema indubbiamente “caldo” e, guarda caso, estremamente popolare. Inutile dire che, ancora una volta, Romano è stato il grande protagonista della giornata”.
“Le direttive RSI a tal proposito - termina l’articolo - sono chiare: “nessun partito e candidato può ritrovarsi ingiustamente avvantaggiato per il tempo concessogli” e “un candidato può essere intervistato soltanto se non esiste una persona altrettanto qualificata per rispondere alle domande del giornalista”. Per la RSI dunque la deputazione è formata da... “somari”? La delegazione ticinese alle Camere non ha un vicepresidente? Sono solo alcuni esempi. Tralasciamo per decenza le immagini di Romano in cima al Generoso, il caso di Romano alle pro- cessioni storiche, Romano a Berna,... La prossima mossa: Romano a reti unificate?”.