BELLINZONA – Dopo la pubblicazione, ieri, da parte del Caffè del riassunto della perizia consegnata dal consulente giuridico Veronelli, a maggio, alla commissione che si sta occupando del caso rimborsi, avevamo ipotizzato una reazione di Matteo Pronzini.à
Non lo ha fatto direttamente il deputato bensì il suo partito. E, come previsto, torna alla carica. Perché la perizia dice quel che in effetti sosteneva lui e perché è stata tenuta segreta sinora.
“Lo scorso 16 maggio 2018 la Sottocommissione Finanze ha ricevuto i risultati di una perizia da lei richiesta al Segretario Generale ed al Giurista del Gran Consiglio. Questa perizia non ha potuto far altro che confermare la denuncia presentata dall’MPS: il versamento di 3’600 franchi annui per il telefono è illegale; stessa cosa per le due mensilità ed il dono di 10'000 franchi a fine mandato. I 15'000 franchi per spese di rappresentanza dal 2008 al 2011 sono stati versati illegalmente. Il deputato dell’MPS ha chiesto a partire dal mese di maggio 2018, e a più riprese, di poter ottenere questa perizia. Non solo questo non è avvenuto, ma, a tutt’oggi, non è ancora stata notificata una formale decisione negativa”, si legge nella newsletter del Movimento per il Socialismo.
“Ora abbiamo potuto leggerne il contenuto, come molti altri ticinesi, attraverso le rivelazioni fatte dalla stampa. E abbiamo anche capito per quale ragione i rappresentanti i rappresentanti di PPD, PLRT, Lega, Verdi, PS ed UDC hanno fatto di tutto per non renderla pubblica: i loro rappresentanti in CdS vengono completamente sbugiardati”, prosegue.
“L’MPS ha inoltrato la richiesta di restituzione nel mese di febbraio. A maggio la sottocommissione ha ricevuto una perizia che non lascia dubbi sul fatto che i Consiglieri di Stato debbano restituire centinaia di migliaia di franchi. Ci si chiede come mai a tutt’oggi non si sia portata in Gran Consiglio la richiesta del MPS. Si vuole forse ripetere l’operazione del 2011 quando l’Ufficio Presidenziale ha chiuso gli occhi su fatto che dal 1999 al 2011 il Consiglio di Stato si era versato annualmente 15'000 franchi per spese di rappresentanza senza nessuna base legale?”.
E infine, un attacco: “in ogni caso, grazia alla generosità di qualche anonima “gola profonda” (è veramente ridotto male il Parlamento se deputati e, soprattutto cittadine e cittadini, devono essere informati attraverso fughe di notizie e di documenti), abbiamo potuto anche noi recuperare il testo di questa perizia che mettiamo qui a disposizione di tutte e tutti”.
Allegando anche la perizia (che vi alleghiamo), la quale comunque, a parte il gergo tecnico, non dice nulla di diverso rispetto a quanto riportato ieri, ovvero che quei forfait potrebbero dover essere restituiti (prima del 2008 sono prescritti).