di Lorenzo Quadri*
All'indecenza di certi politicanti italici non c'è davvero mai fine!
Eccone un altro che si fa marketing con i frontalieri pensando di acquisire visibilità.
Per parafrasare questo sconosciuto deputato pentastellato: la storiella che il Ticino avrebbe bisogno di 65mila frontalieri sì che è una "cazzata indefinibile". 30mila in meno sarebbero più che abbastanza.
Per il resto, il parlamentare si bulla di bloccare il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri: quindi vuole che i frontalieri continuino ad essere dei privilegiati fiscali, a discapito degli italiani che lavorano in patria: i suoi concittadini non frontalieri prendano nota.
Lui potrà pure raccontare di nuove iniziative a vantaggio dei frontalieri. Noi invece continueremo a batterci:
- per la preferenza indigena (Prima i nostri)
- per la fine della libera circolazione delle persone
- per il blocco dei ristorni dei frontalieri
- per l'introduzione di una tassa d'entrata per i frontalieri
- contro l'aberrante prospettiva che la Svizzera paghi le indennità di disoccupazione ai frontalieri come se fossero residenti.
Questo signor Invidia abiterà anche a 10 minuti di macchina dal Ticino, ma della situazione ticinese non ha capito un tubo.
Sembra non aver nemmeno compreso che i 65mila frontalieri sono solo quelli attivi in Ticino, dove costituiscono quasi un terzo dei lavoratori; non in tutta la Svizzera!
Delle due l'una: o finge di non capire perché così gli fa comodo, oppure non capisce proprio. Eh sì: "all'indecenza non c'è mai fine".
*Consigliere Nazionale Lega