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Politica
15.11.18 - 14:510

"Offesa la libertà di credo e di coscienza: il Parlamento condanni i vandalismi"

Rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari del Gran Consiglio, a seguito dei molti episodi, inviano una richiesta di risoluzione. "Che gli autori siano invitati a rifletere sulla tristezza che i loro atti hanno provocato"

BELLINZONA – Vandalismi, statue rubate, addirittura altre con mani e testa mozzate. Si moltiplicano gli episodi ai danni delle statue sacre, ultimo in ordine di tempo quello del Serpiano. Gente che senza motivo e con una palese maleducazione se la prende con oggetti sacri, li rovina, li ruba. Un’inciviltà a livelli preoccupanti.

E a essere sconcertato sono anche alcuni parlamentari, in primis Giorgio Fonio che sovente denuncia attraverso i suoi social gli avvilenti episodi, assieme a lui i colleghi di partito pipidino Maurizio Agustoni e Luca Pagani, il socialista Henrik Bang, la verde Claudia Crivelli Barella, il leghista Giancarlo Seitz, il liberale Giorgio Pellanda e il rappresentante de La Destra Sergio Morisoli. Insomma, tutti i gruppi presenti in Gran Consiglio.

“Negli ultimi mesi nel Cantone Ticino si sono moltiplicati atti di vandalismo nei confronti di oggetti di devozione popolare come cappelle o statue. Al di là delle motivazioni che hanno animato gli autori di tali vandalismi è bene ricordare che questi atti, oltre che puniti in modo specifico dall’art. 261 del Codice penale svizzero (che sanziona il “Perturbamento della libertà di credenza e di culto, segnatamente la profanazione di un luogo e di un oggetto di venerazione religiosa”), sono fonte di amarezza per le tante persone che in quei luoghi trovano conforto e sollievo”, si legge. 

“La Costituzione federale garantisce ad ognuno il diritto di scegliere liberamente la propria religione e di professarla individualmente o in comunità. Ogni vandalismo nei confronti di qualsiasi luogo od oggetto di culto – tracciare una svastica in un cimitero ebraico, sfregiare di una statua votiva, ecc. – offende una delle libertà più preziose di uno stato democratico e laico, che è la libertà di credo e di coscienza”.

Dunque, la richiesta di risoluzione desidera che “il Gran Consiglio, richiamata l’importanza di tali principi per la pacifica convivenza sociale, condanni fermamente ogni atto contrario alla libertà religiosa e invita gli autori di questi vandalismi a fermarsi e riflettere sulla tristezza che tali atti hanno provocato”.

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