BELLINZONA – Un matrimonio che sposta gli equilibri? Non per i presidenti di PLR e PS, che non cambieranno affatto strategia dopo l’alleanza Lega-UDC.
Bixio Caprara, interpellato da La Regione, non vuole dire se la corsa per il raddoppio in Consiglio di Stato è su un seggio leghista o, ora più che mai, su quello socialista. E si limita a commentare: “noi lavoriamo per promuovere il nostro programma. Vogliamo crescere, certo. E questo perché pensiamo di avere delle persone in gamba da mettere a disposizione del Paese. Non ci piace come viene fatta la politica in questo cantone, vogliamo uno scatto d’orgoglio da parte della politica ticinese ed essere noi stessi protagonisti di questo scatto. Pensiamo di proporre delle persone giuste, credibili e pienamente in grado di portare avanti i propri messaggi e i propri obiettivi con competenza, passione e coerenza. E soprattutto quest’ultima, oggi, mi pare fondamentale”.
“Per confermare il seggio in governo il Partito socialista deve fare i calcoli rivolgendosi al proprio elettorato e deve fare nell’aprile 2019 almeno un voto in più della metà dei voti di chi arriverà secondo che, data l’alleanza a destra, sarà verosimilmente il PLR”, fa invece i conti il presidente socialista Igor Righini, sempre interpellato da La Regione.
Anzi, a suo avviso l’alleanza potrebbe essere un aiuto: “Credo che leghisti e democentristi voteranno con convinzione quella lista e ciò eviterà un’emorragia di voti verso il PLR”.
E si lascia andare a un attacco alla Lega: “trova conferma quello che vado dicendo da tempo. E cioè che la Lega sta diventando sempre più il partito dei milionari, del capitale e della grande economia speculativa. È arrivato papà Blocher e li ha messi tutti in riga, facendo fare ai leghisti quello che l’Udc nazionale vuole. Ricordo che l’ex consigliere nazionale democentrista Oskar Freysinger è andato a parlare di recente proprio con il movimento di via Monte Boglia. Alla faccia del ‘Padroni in casa nostra’: alla fine si fanno insegnare dai confederati come si fa politica”.