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02.05.19 - 16:070
Aggiornamento: 16:45

"Migliori rapporti tra Governo e Parlamento, meno ricerca del nemico e voglia di apparire". Franscella lancia la legislatura

Il nuovo presidente del Gran Consiglio auspica che l'informazione sia equilibrata tra "insabbiamento" e "fughe di notizie", chiede che non ci siano più casi che "instillano il dubbio che la cosa pubblica sia gestito in modo disonesto o con dolo"

BELLINZONA – Con applausi e incetta di voti, Claudio Franscella (PPD) è stato eletto oggi a Bellinzona, a Palazzo delle Orsoline, presidente del Gran Consiglio per il primo anno della legislatura 2019-2023, ufficialmente apertasi con l'insediamento del nuovo Parlamento. I suoi vice saranno Daniele Caversazio (Lega dei Ticinesi) e Nicola Pini (PLR). Per questi quattro anni, Franscella auspica rapporti "migliori fra Consiglio di Stato e Gran Consiglio, meno fughe di notizie e toni più bassi".

“Provo piacere – ha detto Franscella nel suo discorso – ed emozione nel rivolgervi il mio saluto come presidente. Voglio rivolgere un augurio ai 35 deputati che per la prima volta si affacciano nell’arena politica cantonale e sottolineare che questa volta ci sono 31 donne, il che avvicina in maniera più equa alla nostra realtà sociale: dunque al termine della seduta desidero omaggiare ogni collega con una rosa bianca come segno di stima e di accoglienza nei loro confronti. Prometto di fornire la massima garanzia a lavorare per il popolo ma siamo politici di milizia, con pregi e difetti, dunque conto sul vostro aiuto e sulla vostra collaborazione, soprattutto nei primi mesi di legislatura, dove saremo confrontati con modifiche alle leggi e del Gran Consiglio e partenze in seno alla Segreteria, segnatamente Buzzini”, ha esordito, con i ringraziamenti di rito a familiari, comune di attinenza e datori di lavoro.

Dopo un intermezzo di violoncello di Mattia Zappa, Franscella ha chiarito cosa desidera per la legislatura. “Il mio principale obiettivo, oltre a far funzionare al meglio i lavori parlamentari, è migliorare e facilitare i rapporti nel Parlamento e con il Consiglio di Stato. Assistiamo sempre più a un degrado del dibattito politico in generale e ad uno scollamento fra i poteri politici, un atteggiamento che sta intaccando i valori della democrazia e la sua qualità. Il mio auspicio è di riprendere subito un dialogo trasparente, lavorando con maggior rispetto delle parti soprattutto quando le posizioni sono divergenti. Dobbiamo cercare un nuovo modo di fare politica, con concretezza ed evitando di sprecare le energie nel continuo cercare il nemico o voler apparire a tutti i costi, atteggiamenti che non sono da esempio e che allontana la gente dalla politica e dalle istituzioni. Solo uniti e con più coesione si potrà essere più società e solo in una vera società ciascuno di noi diventa importante per la crescita e il futuro del Paese”.

Poi ha spiegato come pochi giovani, 4 anni fa, hanno votato, il che non aiuta lo spirito di milizia, tanto che anche i volontari che aiutano il buon funzionamento della politica scarseggiano a livello di ricambio generazionale. A tal scopo, Franscella ha chiesto alle scuole di partecipare alle sedute, ma ha rivolto anche un appello ai colleghi: “Come politici dobbiamo svolgere al meglio il nostro compito per ricollegare questa parte di società. Non voglio che parole come Procura, inchieste, Commissioni Parlamentari d’inchiesta riecheggino in questa aula: instillano il dubbio che la cosa pubblica sia gestita in modo disonesto o con dolo, per questo il mio sforzo principale, nel limite delle mie possibilità, sarà di farmi garante dei valori positivi del corretto dibattito in questa aula e mi auguro che le nuove leggi mi aiutino”.

Ma vuole anche che “Parlamento e Governo, per essere efficaci nelle loro attività, siano trasparenti”. Per questo, sottolinea Franscella, "serve un’informazione costante, che sia un giusto equilibrio tra l’assenza di informazione che è stata spesso vista come insabbiamento, informazione parziale che porta a strumentalizzazioni della stessa. Tutto ciò oltre alle fughe di notizie nello scorso quadriennio hanno portato a vari scandali. Costruiamo un quadriennio coi principi di trasparenza, serenità, fiducia e positività, ammorbidiamo i toni, investendo le energie sui veri bisogni della popolazione”.

"I temi – ha spiegato il nuovo presidente – sono molti. Per esempio, la riduzione del moltiplicatore cantonale, gli sgravi alle aziende, il salario minimo, la riforma della scuola, il nuovo regime pensionistico dei Ministri, la pianificazione ospedaliera, la riorganizzazione della Giustizia, il miglioramento dei trasporti pubblici, l’iniziativa relativa al Cardiocentro. Anche i rapporti fra Comuni e Cantone vanno cambiati, serve più rapidità nelle procedure, bisogna semplificare leggi e procedure che creano inutili ostacoli burocratici, bisogna essere più pragmatici e concreti”.

Per quanto concerne il mercato del lavoro indigeno, definito “sotto enorme pressione”, il nuovo presidente del Parlamento desidera uno "sguardo che travalichi frontiere, a nord e soprattutto a sud, affinché questo Gran Consiglio sappia accogliere le opportunità di collaborare e rafforzare collaborazioni con chi ci sta vicino per rispondere alle difficoltà del mercato del lavoro”. 

Insomma, “c’è molta carne al fuoco – conclude Franscella –, ma con buona volontà e maggior spirito costruttivo sarà possibile trovare le giuste risposte a numerose problematiche che ci attendono. Ma la politica non sia solo riservata ai governanti, siamo tutti responsabili del bene comune”.

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