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19.07.19 - 12:000

"Col PS noi non ci stiamo". L'MPS non si presenterà alle nazionali e attacca Verdi e PC

"Avevamo rivolto una proposta a tutte queste forze partendo dall’ipotesi che la somma dei risultati ottenuti alle recenti elezioni cantonali (Verdi, MPS-POP, PC) rendessero credibile la possibilità di conquistare un seggio. Ma loro..."

BELLINZONA – “Noi non ci saremo”. L’MPS non presenterà una lista per le elezioni nazionali. Diversi i motivi, a partire dal fatto che a livello nazionale sarebbe l’unica, sino alla crescita cantonale che sta portando varie novità organizzative.

Ma sicuramente quello più importante è politico e strategico, ovvero le congiunzioni. In una nota, l’MPS scrive che “avrebbe volentieri partecipato, come detto, ad una lista unitaria con le forze della sinistra non governativa: in questo senso, dopo le elezioni cantonali, aveva rivolto una proposta a tutte queste forze partendo dall’ipotesi che la somma dei risultati ottenuti alle recenti elezioni cantonali (Verdi, MPS-POP, PC) rendessero credibile la possibilità di conquistare un seggio”.

Attenzione: senza il PS, “partito presente nel governo nazionale (sulla base di un programma di governo) e con il quale sempre di più vi sono divergenze decisive su temi fondamentali. Basti ricordare, per non andare più indietro nel passato, le campagne che ci hanno visti nel 2017 su fronti diverse sul tema della sicurezza sociale (il Progetto PV2020) e, pochi mesi fa, la votazione sulla RFFA”.

Come noto, invece, Verdi e PC correranno proprio col PS. Al Movimento per il Socialismo non è andato giù. “Queste forze, guidate dai Verdi, hanno escluso la possibilità di una lista di questo tipo, preferendo una lista congiunta con il PS, partendo dalla convinzione che questa unità porterà la conquista di un secondo seggio. Per ragioni di coerenza politica e per rispetto nei confronti degli elettori e delle elettrici, l’MPS non ha quindi potuto aderire a questa prospettiva, il cui esito, anche sul piano elettorale, appare tutt’altro che chiaro e scontato”.

Anche perché a suo avviso “tutto questo avviene in un contesto politico nel quale si moltiplicano i segnali di uno spostamento politico sempre più a destra del PSS e viene ribadita la sua vocazione governativa”. Vengono citati, per esempio, le riforme pensionistiche, la chiusura degli uffici postali, la riforma PV2020. “Come si vede dunque differenze di fondo su temi fondamentali per una sinistra che si vuole tale (sicurezza sociale, fiscalità, etc.): a meno che con questo termine non si indichino valori generici (quali giustizia, libertà, eguaglianza) sui quali, almeno di principio, pochi, persino nei partiti borghesi, si dichiarerebbero contrari. Differenze chiare che non possono essere ignorate per semplici ragioni di opportunità elettorale e per rispetto nei confronti degli elettori e delle elettrici che vedono nell’MPS (e lo hanno confermato anche nelle recenti elezioni cantonali) una forza di radicale opposizione anticapitalista”, prosegue la nota.

Per coerenza, dunque, il Movimento per il Socialismo non ha voluto partecipare. E attacca: “Il tentativo da noi fatto di una lista che esprimesse queste forze di opposizione non è andato in porto per il rifiuto di altre forze che hanno fatto considerazioni di opportunità elettorale che non condividiamo e che, molto probabilmente, rappresentano un tentativo (ci riferiamo in particolare ai Verdi) di modificare in un senso più governista (sia in una prospettiva federale che cantonale) il proprio profilo politico”.

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