di Boris Bignasca*
Quando abbiamo “ucciso” la Svizzera?
Forse quando abbiamo cominciato a credere che far parte di organizzazioni grandi fosse per forza meglio che essere una piccola nazione efficiente.
Forse è morta quando siamo entrati nell’ONU, quando abbiamo accettato i bilaterali, quando abbiamo creduto alle moine, ai ricatti e alle manipolazioni dei burocrati di Bruxelles.
Forse è morta quando abbiamo dato priorità alle esportazioni, piuttosto che ai nostri cittadini e ai nostri valori.
Forse è morta l’altro giorno con il voto dei giudici di Mon Repos (incredibilmente anche con il voto di un giudice di area UDC) a favore dell’ennesimo inchino alle autorità straniere (nel caso francesi).
Forse è morta quando abbiamo cominciato a dare retta alle sirene dell’esterofilia, piuttosto che al nostro cuore, libero, indipendente e federale.
Forse la Svizzera non è ancora morta, ma se non difendiamo il paese consegnatoci dalle generazioni passate, consegneremo alle generazioni future un paese peggiore di quello che abbiamo ricevuto.
E questo sarebbe un peccato, o forse di più: una vergogna.
*granconsigliere Lega dei Ticinesi