di Danilo Forini*
In questi giorni congresso nazionale UDC. I soliti toni, i soliti temi.
La puzza di olio fritto e rifritto arriva fino nel nostro bel Ticino della congiunzione Lega-UDC, quelli della violenza dei cartelli con i vermi e del foglio domenicale sempre più ripetitivo.
Tu che vivi lì, sulle sponde di un lago, in una delle nostre valli, in città o in campagna... ricorda che prima o poi potrebbe toccare anche a te.
Prima i richiedenti d’asilo, gli stranieri, i frontalieri, poi i bambèla, i balivi, gli europeisti, i sinistroidi... i tagliàn, i slàf, i züchìn, i baluba, i naturalizzati... i falsi invalidi, i nullafacenti disoccupati, quelli in assistenza che paghiamo noi... i fuchi che lavorano in governo, i maestri privilegiati, i cassamalatari,... i radical-chic, gli ecologisti esaltati, gli ùregiatt,...
Magari sei ancora d’accordo. Magari ti fa ancora ridere. Magari non gli dai importanza.
Ma stai attento! Pensaci.
È quasi certo, è un fatto statistico oltre che storico, prima o poi toccherà a te essere la pecora nera da prendere a calci, il candidato da sbeffeggiare sul giornale o il verme della mela da schiacciare.
E allora non riderai più. Ma forse sarà troppo tardi.
Salviamo la nostra bella Svizzera! Non sei obbligato a votare Lega-UDC per sentirti svizzero. Anzi.
W una Svizzera solidale che non ha paura degli « altri » e del futuro.
*ex Candidato PS al Consiglio di Stato