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Politica
04.09.19 - 12:250

Scontro Marchesi-Gargantini. "I sindacati proteggono i frontalieri. Mai seghereste il ramo su cui siete seduti". "Sono fake news"

Un'intervista della presidentessa di UNIA scatena la discussione sulla libera circolazione. Intanto il presidente UDC svela: "Ieri ho darto il mio ok al salario minimo in commissione. I sindacati invece contravvengono la volontà popolare"

BELLINZONA – I sindacati, in questo caso UNIA, non vogliono abolire la libera circolazione perché ritenuta “un diritto dei lavoratori”. A dirlo è, in un’intervista al Corriere del Ticino, Vania Alleva, presidente di UNIA.

“La nostra posizione è completamente diversa da chi vuole “Prima i nostri”: diciamo di sì alla libera circolazione delle persone perché è un diritto dei lavoratori, necessario per evitare discriminazioni e quindi sfruttamenti estremi. Ma deve necessariamente essere legato a forti diritti collettivi, con buoni contratti di lavoro collettivi, con salari minimi vincolanti e, soprattutto, con solidi strumenti contro il dumping salariale”, sono le sue parole. “Non è la libera circolazione a mettere i lavoratori in concorrenza tra loro. Questo è ciò che fanno i datori di lavoro, con o senza libera circolazione. O lei pensa che ai tempi dei contingenti e dello statuto dello stagionale non esistesse il dumping salariale? Questo è forse ciò che afferma l'UDC, ma è vero il contrario: il lavoro nero era estremamente diffuso, la pressione salariale era più forte e lo sfruttamento era più brutale”.

Lei cita l’UDC, e non a caso al partito democentrista le sue dichiarazioni non sono piaciute. Per esempio, il presidente Piero Marchesi ha commentato: “La signora Alleva, presidente di UNIA, sul CdT di oggi afferma che “diciamo Si alla libera circolazione perché è un diritto dei lavoratori”.Ma quali lavoratori? Quelli provenienti dall’estero, mica i residenti. Ecco a cosa serve UNIA e i sindacati, a proteggere i diritti dei frontalieri e non dei residenti”, scatenando un botta e risposta con Giangiorgio Gargantini, sindacalista.

“Facciamo un esercizio di onestà intellettuale: cosa pensi del resto del paragrafo che opportunamente non hai sottolineato? L’UDC è pronta a cambiare rotta su tutti quegli elementi necessari a difendere i diritti di tutti i lavoratori, residenti compresi? Salari minimi, contratti collettivi, controlli sui posti di lavoro, eccetera eccetera? Se discutiamo di una dichiarazione, facciamolo in modo completo ...”, scrive Gargantini.

Marchesi ha ribattuto, attaccando: “l’UDC è talmente a favore dei lavoratori che vuole eliminare la causa principale dei loro problemi, la libera circolazione. Le varie misure accompagnatorie approvate dal Parlamento in dieci anni hanno solo provocato burocrazia e pochi benefici per i lavoratori. Quando un albero è malato non poti i rami ma lo tagli al piede, quello che UNIA e i sindacati non vogliono fare perché dalla libera circolazione ottengono lauti guadagni. I frontalieri si associano al sindacato, i residenti molto meno. Ecco l’interesse dei sindacati. Sul salario minimo ieri ho dato il mio ok per l’applicazione in commissione perché il popolo lo ha votato (anche se unico e non differenziato come invece votato dal popolo). I sindacati hanno invece contribuito a non applicare il 9 febbraio e Prima i nostri, contravvenendo alla volontà popolare. Questi sono i fatti, dite chiaramente che vi interessano di più i lavoratori esteri che i residenti e la chiudiamo qua”.

Ma Gargantini non ci sta, soprattutto sugli iscritti frontalieri: “Siamo come sempre in disaccordo sulla fonte del problema, che non è la libera circolazione ma l’abuso che ne è fatto da quella parte di padronato che sfrutta la situazione per fare dumping. E che anche senza libera circolazione continuerebbe a farlo, come lo faceva prima con il vergognoso statuto di stagionale (citato anche da Alleva, ndr). Tra le misure di accompagnamento ve ne sono che sono essenziali per cercare di contestare le peggiori derive (salari minimi obbligatori, ad esempio) che dove esistono e sono controllati evitano i problemi più grossi, che ci sono invece nei settori che ne sono sprovvisti (il terziario in primis). E poi sugli iscritti al sindacato sai anche tu che non è vero ... e stato detto più volte, e scritto, che ad UNIA Ticino gli iscritti sono a più di 2/3 residenti, nelle stesse percentuali quindi dei lavoratori nei settori coperti dal sindacato. Nessuna differenza a questo livello, parliamo su dati oggettivi non per fake news (e lo dico a te perché so che con te una discussione seria si può fare). Infine, se i sindacati avessero il potere di non fare applicare leggi o modificarle a proprio piacimento ne sarei anche fiero e orgoglioso (sono ovviamente ironico) ... ma non è così: se ‘Prima i nostri’ non è applicata è perché non può esserlo, per una questione giuridica, punto e basta”.

Chiude il presidente dell’UDC: “mai seghereste il ramo su quale siete seduti. La libera circolazione è troppo importante per le vostre casse”.

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