BELLINZONA - Rafforzare le prestazioni a favore delle famiglie beneficiarie degli assegni integrativi e di prima infanzia, sostenere gli sforzi di coloro che percepiscono prestazioni sociali e che con il proprio lavoro si impegnano per diventare autosufficienti, snellire le procedure amministrative. Al contempo potenziare i sussidi di cassa malati a chi già li riceve, ed estendere la cerchia di chi ne ha diritto. Sono queste le principali misure contenute nell’importante messaggio approvato dal Consiglio di Stato, su proposta del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), nell’ambito dell’accordo politico che concerne fiscalità, socialità e scuola.
Con l’approvazione della riforma sociale cantonale, presentata oggi in conferenza stampa, il Consiglio di Stato dimostra di credere fermamente nella necessità di sostenere le fasce della popolazione economicamente più deboli, intervenendo nel contempo anche a favore del ceto medio. Il Governo è convinto della bontà di queste misure, che vanno ad aggiungersi alle diverse politiche pubbliche già in vigore a sostegno delle famiglie.
Da diversi anni, una delle principali preoccupazioni della popolazione ticinese è il costante aumento dei premi delle casse malati. Con il messaggio ora sottoposto all’attenzione del Gran Consiglio, il Governo intende fornire una concreta e sostanziale risposta ai cittadini grazie a due interventi mirati che permettono di sostenere sia le persone sole, sia le coppie senza figli, sia le famiglie con figli.
Da un lato, si propone di incrementare il sussidio per i premi di cassa malati per chi ne è già beneficiario tramite l’aumento del coefficiente cantonale di finanziamento. Dall’altro si vuole estendere la cerchia dei beneficiari grazie all'aumento del reddito disponibile massimo (cioè quella soglia che stabilisce il diritto alla riduzione del premio).
Si è inoltre ritenuto opportuno cogliere l’occasione per ridurre la mole burocratica che rallenta il sistema, semplificando le procedure per chi, oltre ai sussidi di cassa malati, beneficia di altre prestazioni ai sensi della Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali (Laps).
Il Consiglio di Stato intende inoltre rafforzare le prestazioni a favore delle famiglie beneficiarie degli assegni di prima infanzia (API) e integrativi (AFI), con un importante investimento dedicato a questo fondamentale strumento della politica famigliare ticinese. Per quanto attiene agli API, oggi il diritto all’assegno viene meno se il figlio più piccolo accede alla scuola dell’infanzia durante l’anno facoltativo. Si propone di togliere questo vincolo, estendendo il diritto alla fine del mese di agosto dell’anno in cui il figlio minore compie i 4 anni. Quanto all’AFI, il Governo prospetta un aumento dell’importo massimo pari a 2'400 franchi l’anno per ogni figlio.
Da ultimo, con le modifiche di legge proposte, si introduce e si estende la franchigia sul reddito da lavoro per tutte le prestazioni Laps, così da sostenere gli sforzi dei beneficiari di aiuti che con il proprio lavoro si impegnano per diventare autosufficienti. Questa misura viene rafforzata anche per gli apprendisti beneficiari del sostegno sociale, stimolandoli così ulteriormente a proseguire e completare la loro formazione. Questi incentivi affiancano e completano la strategia, messa in atto da Governo e Parlamento, di rafforzamento delle misure d’inserimento socio-professionale.
Complessivamente le persone interessate dalla riforma sociale sono decine di migliaia. Ci preme evidenziare che l’intervento sui sussidi di cassa malati porterà a un aumento di duemila beneficiari e a un miglioramento delle prestazioni per i circa 60mila che già oggi ne beneficiano. Il potenziamento di AFI e API gioverà a circa 600 famiglie e l’estensione della franchigia sul reddito coinvolgerà 1'430 nuclei familiari, oltre ad alcune centinaia di apprendisti.
La portata finanziaria della riforma sociale è complessivamente di 17,4 milioni di franchi, con un investimento da parte del Cantone di 15,4 milioni. Contemporaneamente, risultano effetti positivi dalla semplificazione amministrativa e dall’aumento dei redditi da lavoro a seguito dell’introduzione della franchigia, per un totale di 4 milioni. Per i Comuni, è prevista una minor spesa di 2 milioni di franchi.