ticinolibero
Politica
18.02.20 - 10:420

"Se ne fregano dei commerci di Gandria". Le accuse di Max Bartolini a Municipio e Commissione di quartiere

La goccia che fa traboccare il vaso per il candidato del Movimento Ticino&Lavoro è la volontà di destinare quasi metà dei parcheggi disponibili ai residenti. "Ora si farà un test, è uno specchietto per le allodole. Quindici posti di lavoro sono a rischio"

LUGANO – “Vogliono fare di Gandria un quartiere residenziale. Tanto a loro cosa importa se chiudono i ristoranti e i commerci”. Sono parole dure, quelle pronunciate dal candidato al Municipio di Lugano per il Movimento Ticino&Lavoro Max Bartolini. Ce l’ha coi Municipali luganesi e con i membri della Commissione di quartiere.

Bartolini ha preparato una mozione dove elenca quelli che sono a suo avviso i problemi di Gandria, un quartiere che definisce “trasandato e dimenticato. Vogliono (sempre riferendosi a Municipio e Commissione di quartiere, ndr) farlo diventare loro, chiuso. Pensi che non vorrebbero nemmeno assegnare i posti per ormeggiare le barche a chi viene da fuori”. 

Ora la mozione va aggiornata con l’affaire dei parcheggi. È per questo che Bartolini è furibondo. Il tutto nasce dalla volontà di Esecutivo luganese e Commissione di quartiere di destinare una trentina di parcheggi, sui settanta disponibili, ai residenti, togliendoli di fatto a turisti e visitatori, tramite lo spostamento di una barriera. Una misura che il candidato ritiene pericolosa anche per la circolazione, ma a preoccuparlo sono gli effetti sui commercianti.
“A Gandria i parcheggi sono quelli, quando sono occupati non ce ne sono altri. Non è come a Lugano. E i residenti non hanno bisogno di ulteriori 30 posteggi, i commercianti sì. Se non si può parcheggiare, il commercio ne risentirà. In gioco ci sono almeno una quindicina di posti, con tre ristoranti”, ci spiega.

È stato coinvolto dai commercianti, avvisati per lettera qualche mese fa della volontà di spostare la barriera, dall’Associazione Viva Gandria e da una sessantina di cittadini, viste le sue conoscenze nel Municipio. Coi Municipali c’è stata anche una riunione, e Bartolini racconta di come alcuni membri (segnatamente, stando a nostre informazioni, Badaracco, Borradori e Zanini Barzaghi) parevano a favore della richiesta dei commercianti di lasciare il tutto com’è ora, mentre Michele Bertini, responsabile del Dicastero interessato dalla questione, era inflessibile. La soluzione paventata è stata quella di un test di un paio di mesi.

“Ma che senso ha?”, si chiede Max Bartolini. “Significherebbe dare dei badge ai residenti, che a loro volta dovrebbero pagare una tassa. Se il test non funziona, cosa succede, vengono ripresi i badge e ristornato quanto pagato? Non ha senso. Poi, su che basi si potrà capire se il test è positivo o no? Se pensiamo ai commerci, è sicuro che perderanno clienti”. La sua impressione è chiara: il test è uno specchietto per le allodole, una volta che verrà messa quella barriera, essa sarà permanente. C’è stata anche una raccolta di firme, con una sessantina di adesioni fra i cittadini di Gandria.

Sino ad oggi, pareva però che tutto fosse congelato. Nella cassetta delle lettere, invece, ha trovato una lettera, a firma del sindaco e del responsabile del Dicastero interessato, in cui si annuncia che il 2 marzo partirà il test. 

Bartolini è furioso. “Se ne fregano dei commerci. Ripeto, vogliono fare di Gandria un quartiere chiuso, puramente residenziale”. 

Potrebbe interessarti anche
Tags
TOP News
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile