CHIASSO - Si definisce un deluso del PLR e a proposito di una possibile disponibilità ad assumere la presidenza del partito dopo l’addio di Bixio Caprara risponde con una frase sibillina “sto ricevendo tante telefonate e messaggi in tal senso, fino a poco tempo fa non avevo preso in considerazione questa evenienza”. Non una vera e propria candidatura ma qualcosa che gli assomiglia.
Moreno Colombo torna a farsi sentire con forza sul futuro del PLR. L’ex sindaco di Chiasso, e a lungo anche Gran Consigliere, ha detto la sua sul futuro del partito in una lunga intervista concessa al Corriere del Ticino, dove non mancano giudizi tranchant.
“Al PLR" dice Colombo, "mancano freschezza e idee. Abbiamo la fortuna di avere in Christian Vitta un ottimo consigliere di Stato, che ha saputo dimostrare il suo valore nella gestione della recente crisi dovuta alla pandemia: partiamo da questo punto fermo, ma il lavoro da fare resta molto”.
L’ex deputato invoca quindi la tabula rasa dell’attuale dirigenza: “Mi sembra il minimo, chi siede oggi in direttiva deve saper riconoscere di non essersi mai opposto alle molte scelte perdenti del partito, le colpe quindi non sono tutte da attribuire al presidente”.
Infine, Colombo, traccia quello che sembra una vera e propria bozza programmatica: “Il futuro PLR dovrà parlare alle molte famiglie ticinesi che hanno figli che pur avendo una buona formazione non trovano posti di lavoro. A chi fatica a giungere alla fine del mese vivendo in Ticino. Ma soprattutto il PLR su ogni punto, ogni quesito, dovrà prendere una posizione chiara, e questo lo porterà a rafforzarsi e di conseguenza convincere i liberali a tornare a credere nel proprio partito. Mi spiego con alcuni esempi: sulle modifiche fiscali, posizioni chiare su utili aziendali, idem per le famiglie e i single. Inoltre la casa primaria, risultato di molti sacrifici, non deve essere più tassata e considerata nei calcoli della complementare AVS. Occorrerà anche essere chiari e fermi nelle proposte per la mobilità quotidiana, il sostegno per gli apprendistati, l’accessibilità agli edifici pubblici e privati a scopo pubblico. Ma dovremo essere più presenti anche nel sostegno al turismo, allo sport e al tempo libero. Senza dimenticare di mettere in rete e sostenere la cultura. E poi dobbiamo dare incentivi alla ristrutturazione degli edifici e a chi decide di innalzare gli stabili piuttosto che agevolare chi utilizza e sfrutta i pochi spazi verdi rimasti”.