BELLINZONA - Quando si parla di esercito, spesso è un tutti contro tutti, tra chi desidera che venga mantenuto il sistema attuale di milizia e chi vorrebbe abolirlo, segnatamente la sinistra. Abbiamo riferito, vedi correlati, della presa di posizione della GISO e delle pesanti critiche che Generazione Giovani PPD ha rivolto ai 'coetanei' socialisti. Ma volano gli stracci anche tra Franco Cavalli e Piero Marchesi.
Tanto per cominciare, il medico usa parole pesantissime. "Da 50 anni mi batto, se necessario giorno e notte, per salvare vite umane. La morte insensata di una giovane recluta ventunenne perciò mi sconvolge", scrive, usando un termine che è un macigno: "In fondo un omicidio di stato per un esercito che da molto tempo ha perso ogni giustificazione".
Un termine che non va giù a Piero Marchesi, presidente dell'UDC, soprattutto in una circostanza simile. "Utilizzare una morte tragica per combattere l’esercito è semplicemente squallido e da poverini. In questi momenti le uniche parole devono essere quelle di cordoglio per la sfortunata famiglia", afferma. E anche lui va giù duro: "Cavalli, un grande professionista, ma un uomo molto piccolo".